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Molti grafici, ma anche professionisti del marketing, della programmazione e delle strategie digitali, sempre di piu negli ultimi anni aspirano a lavorare come freelance. Questa scelta, apparentemente insolita ed in controtendenza rispetto alle generazioni precedenti che “aspiravano al posto fisso”, non nasce solo dalla crescente difficoltà di trovare un impiego dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato ma anche da tutti i vantaggi di essere un freelance che sono numerosi e notevolmente convenienti.
Essere freelance significa avere la libertà di gestire i propri orari di lavoro, ovviamente rispettando le scadenze concordate con i clienti. Questo consente di organizzare il lavoro secondo le proprie preferenze e poter lavorare secondo i propri ritmi di vita e cicli. Inoltre, come freelance, è possibile selezionare la clientela, orientandosi esclusivamente verso settori di particolare interesse e crescita professionale. Un altro vantaggio significativo è la possibilità di lavorare da qualsiasi parte del mondo, entrando a far parte della categoria dei cosiddetti smart workers o nomadi digitali, non è ormai raro trovare ragazzi che lavorano mentre sono in viaggio o in luoghi quasi da villeggiatura come Tenerife e mete simili.
Molti ex dipendenti, dopo anni trascorsi in ufficio, scelgono la via del freelance per questi e altri motivi, trovandosi spesso più soddisfatti e appagati anche dal punto di vista di soddisfazione personale: essere parte di un team può dare soddisfazione ma poter dire di aver fatto da solo un intero progetto lo fa altrettanto se non di Piu.
Ci sono però anche degli svantaggi: la gestione burocratica ricade interamente sul freelance, le tredicesime e quattordicesime mensilità non esistono, come pure le vacanze pagate, quindi, dal punto di vista dei benefici economici, la situazione è meno vantaggiosa.
Un altro aspetto da considerare è la tensione dovuta alle dinamiche interne aziendali, che in certi contesti lavorativi, basati su modelli di business obsoleti, possono trasformarsi in veri e propri campi di battaglia e chi ha passato del tempo in agenzia sa bene di cosa parlo. Come freelance, non ci sarà nessuno a cui attribuire la colpa di un errore, ma sarà anche necessario assumersi piena responsabilità per ogni sbaglio.
Lavorare in solitaria può essere problematico, poiché l’uomo è per natura un animale sociale. L’inserimento in un contesto aziendale offre una rete sociale per confronti e scambi professionali. Per questo, molti freelance optano per soluzioni ibride, come il coworking, che permette di lavorare in spazi condivisi mantenendo la flessibilità del freelance.
Per un freelancer, costruire e mantenere una rete professionale solida è più di una mera strategia di crescita; è una necessità vitale. Questa rete non solo apre le porte a nuove opportunità di lavoro tramite raccomandazioni e collaborazioni, ma offre anche un supporto critico sotto forma di consigli, feedback e scambi di idee. Partecipare a eventi di networking, sia online che offline, come conferenze, workshop e meetup, può essere un modo efficace per ampliare la propria rete. Allo stesso tempo, mantenere relazioni positive con i clienti passati non solo aumenta le possibilità di ripetere le collaborazioni, ma trasforma anche questi clienti in potenziali ambasciatori del proprio lavoro. Inoltre, partecipare attivamente a forum e community online dedicati al proprio settore può fornire visibilità, permettendo di dimostrare le proprie competenze e di apprendere da colleghi e leader di pensiero, ROBADAGRAFICI nasce anche con questo intento e nel tempo i vari volontari al progetto hanno potuto affermarsi loro stessi come esperti del settore. La rete professionale, quindi, diventa un asset inestimabile, che sostiene la crescita professionale e apporta valore ben oltre il semplice aspetto lavorativo.
Uno dei principali vantaggi è l’assenza di un capo fisso; in realtà, i capi diventano i clienti, ma l’unico vero compromesso da gestire è con se stessi. Si ha la libertà di accettare o rifiutare lavori, sebbene all’inizio possa essere difficile dire di no. Con il tempo, e stabilizzando un flusso costante di clienti, si può iniziare a selezionare gli incarichi più in linea con i propri valori e interessi, poter infatti creare una selezione ci da non solo il vantaggio di poter lavorare alle cose che piu ci piacciono ma permette anche di profilare i clienti alto-paganti. La necessità di pagare le bollette resta una motivazione forte, ma l’entusiasmo per nuovi progetti apporta energia e soddisfazione.
Uno dei maggiori svantaggi per i freelance è l’incertezza dei pagamenti, una problematica acuta per chi è alle prime armi. A differenza dei dipendenti aziendali, i freelance devono spesso assumersi il ruolo di riscossori. La mancanza di contratti solidi tra committente e freelance è un tema complesso che meriterebbe una discussione approfondita, ma l’esperienza porterà alla creazione di contratti ad hoc.
Essere freelancer rende i professionisti appetibili per le aziende, poiché hanno competenze trasversali in ambiti come fatturazione, contabilità, branding, e marketing. Questo, unito alla possibilità di dimostrare anni di esperienza tramite un portfolio, li rende altamente competitivi rispetto ad altre opzioni di assunzione.
Strategie di Bilanciamento tra Vita Privata e Lavorativa
Nel mondo del freelancing, dove i confini tra vita professionale e personale possono facilmente sfumare, adottare strategie efficaci per bilanciare questi due aspetti diventa essenziale. Uno degli approcci più validi è stabilire una routine lavorativa chiara, con orari fissi dedicati al lavoro e momenti riservati alla vita privata, evitando così il rischio di un lavoro che invade continuamente lo spazio personale. È importante anche creare un ambiente di lavoro dedicato, che aiuti a mantenere una netta distinzione tra ‘essere a lavoro’ e ‘essere a casa’, anche se fisicamente si occupa lo stesso spazio. L’uso di strumenti di pianificazione e la definizione di obiettivi giornalieri possono aiutare a rimanere focalizzati e a ridurre lo stress, consentendo di liberare tempo per le attività personali e il riposo. Infine, è cruciale imparare a dire di no a progetti e clienti che superano la propria capacità lavorativa, preservando così il proprio benessere e quello delle relazioni personali.
il freelancing presenta sia aspetti positivi che negativi. Il primo passo per intraprendere questa carriera è accettare la sfida di affrontare un certo grado di precarietà, ma ciò significa anche avere la libertà di realizzare lavori che riflettano le proprie passioni, competenze e obiettivi.