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domenica, Novembre 24, 2024
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Web Stories: arrivano le storie sui siti web e motori di ricerca

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Hanno rappresentato la rivoluzione social più imponente degli ultimi anni. Modificando radicalmente il modo di concepire, fruire e postare un contenuto. Stravolgendo il newsfeed per come, fino ad allora, era concepito.
Parliamo ovviamente delle Stories.
Di quei contenuti (visibili solo per 24 ore) che, partendo da Snapchat, hanno conquistato il mondo dei social network divenendo un’immancabile costante per qualunque piattaforma.
Non solo su Instagram e Facebook, ma anche su Messenger, Whatsapp, addirittura BeHance. Nessuno, oggi, può fare a meno delle stories.

Ma perché sono così efficaci?

Le stories sono una micidiale combo di fattori che le rendono “un posto interessante”.
Sicuramente il fattore principale in gioco è la “leva d’urgenza” il loro breve ciclo di vita, che innescano un appeal di contenuto leggero ma costante e quotidiano.
Un contenuto che non va visto come una comunicazione di broadcast, ma come un vero e proprio mezzo per creare interazione con i propri follower che diventano parte attiva nelle stories grazie agli adesivi, con i quali possono esprimere un’opinione o compiere diverse tipologie di azioni.
Gli editor sempre più ampi e curati (immagini, testi, gif, adesivi) le rendono estremamente usabili e inclusive. Anche con pochissime competenze si possono creare delle stories efficaci ed in grado di convertire. Ebbene sì. Anche il tasso di conversione e di click si rivela importante per questo nuovo feed, con funzioni come lo Swipe Up che rendono le stories un vero e proprio tool di promozione organica.
Ultima, ma non per ultima, la semplicità con cui consentono di fare storytelling.

Storytelling con web stories

Le Web Stories – storie per siti internet

Sono la vera novità. L’evolversi delle stories che, dai social network, conquistano anche il mondo del web.
Sì. Avete capito proprio bene. È possibile creare stories con il proprio sito web che saranno poi visibili sui motori di ricerca (eccone un’anteprima).

Tecnicamente sono molto simili agli articoli AMP, consentono di creare uno storytelling visivo e immersivo con animazioni, testi e call to action. Le Web Story (precedentemente conosciute come AMP Stories) sono assolutamente open source e implementabili su qualunque sitoweb, senza alcun confine legato a piattaforme o ecosistema.

Le testate giornalistiche più famose al mondo già utilizzano le webs stories

I vantaggi nell’utilizzo delle webstories sono tantissimi: proprio come le loro sorelle nei social network, consentono di creare contenuti semplici ed efficaci, mobile oriented (ma fruibili anche da desktop), veloci, indicizzabili e tracciabili. Consentono, inoltre, di inserire sistemi di Ads tra una stories e l’altra per monetizzare i propri contenuti!

Le ads tra le stories

Grazie a molti editor disponibili (come MakeStories, Newsroom AI e VisualStories) di tipo WYSIWYG (What You See Is What You Get) si possono realizzare Stories con sistemi drag-and-drop che non richiedono particolari competenze di developement.

Anche su Google e WordPress

Su questa tecnologia così interessante non poteva non lanciarsi anche Google.
Ancora non è chiaro, in effetti, se big-G prevederà uno spazio dedicato alle stories tra i risultati delle proprie ricerche (che comunque sono già indicizzate). 
Ciò che è certo è che Google sta sviluppando un plugin per WordPress (attualmente in beta) che offre tutti gli strumenti per realizzare stories sul CMS più usato al mondo (che, con tutta probabilità, saranno già ottimizzate per il proprio motore di ricerca).

Diversi template di partenza, un editor visivo drag-and-drop (con animazioni, testi, link, immagini, video, ecc) ed un sistema di preview and share nativo.

Insomma. Le stories sembrano il futuro dello storytelling anche per i siti web.
Le stai già implementando, vero?

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Simone Checchia
Simone Checchiahttps://www.checchiadesign.com
Creative Director di blueorange_design, docente di User Interface e Social Media. Adobe Certified Professional e Adobe Educator, a colazione mangio pane e Creative Cloud, innaffiati con molto caffè. Dirigo Roba da Grafici, la più grande community italiana sul design e la comunicazione visiva.
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