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Le peggiori campagne social per l’8 marzo

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La Festa della Donna rappresenta una delle festività più ardue da sfruttare a fini commerciali per un’azienda. Ciò è dovuto al fatto che, a differenza di altre ricorrenze come San Valentino, questa festa non ha una natura prettamente commerciale, ma piuttosto simboleggia un appello per le generazioni impegnate nella lotta per il femminismo. Tuttavia, proprio la sua “non-commercialità” rappresenta un’opportunità per i professionisti del marketing, poiché cavalcare una presa di posizione sociale può migliorare notevolmente l’immagine del brand. Tuttavia, farlo in modo efficace e autentico, senza cadere in stereotipi o cliché, costituisce una sfida per i creativi.

quindi ecco una lista delle peggiori campagne epic fail per l’8 marzo

McDonald’s ha deciso di fare una mossa audace cambiando il proprio logo per celebrare la festa della donna. L’inconfondibile M dorata del marchio è stata capovolta e trasformata in una W, iniziale di woman, modifica fatta fisicamente sulla stele del proprio ristorante di Lynwood, in California, per poi scattare una foto e pubblicarla sui social in attesa di cavalcare l’onda della viralità. Tuttavia, la reazione sui social non è stata quella che l’azienda sperava. Molti ex dipendenti hanno criticato l’azienda, sottolineando che le condizioni di lavoro per le donne all’interno dei ristoranti McDonald’s non sono all’altezza dello statement che l’azienda stava cercando di fare in quel momento.

 

Algida, l’azienda di gelato, ha avuto il suo scivolone social quando ha offerto virtualmente un gelato a forma di rosa a tutte le donne. Tuttavia, il gusto del gelato era al cioccolato e la foto che inquadrava dall’alto il gelato non era molto chiara, portando inevitabilmente ad associazioni indecorose e a sfottò divertenti.Algida ha tentato di rimediare sostituendo la foto, ma il danno era già stato fatto. È difficile capire perché un’azienda che produce gelati confezionati abbia scelto di utilizzare un’immagine di un gelato artigianale.

 

Uno dei social fail più noti tra gli addetti ai lavori è quello di Fiat, che ha deciso di offrire uno sconto speciale per la Festa della Donna sull’acquisto di una macchina, includendo i sensori di parcheggio nel prezzo. Questa mossa ha scatenato l’indignazione delle donne, perché ha alimentato lo stereotipo che le donne siano meno abili alla guida degli uomini. L’azienda ha presto rimosso l’immagine dalla pagina Facebook e pubblicato un post di scuse. Questo episodio dimostra quanto sia facile cadere negli stereotipi di genere.

 

La posizione di Durex in questa classifica è dovuta a una grafica decisamente al di sotto delle aspettative facendo in modo che anche il Messaggio ne venisse banalizzato. Durex cerca di pubblicizzare i propri prodotti dedicati esclusivamente alle donne utilizzando immagini che ricordano un mazzo di fiori, ma la comunicazione risulta piuttosto opaca. Questa pubblicità, tra le tante comunicazioni del brand solitamente geniali, risulta poco curata e poco pensata rispetto a quelle che il marchio ha abituato il pubblico a vedere. Tutto ciò dimostra che, se si abitua il pubblico ad un determinato modo di comunicare, si rischia di risultare off-brand quando non si mette lo stesso sforzo in tutte le comunicazioni, perdendo così il livello di coerenza con la propria immagine.

 

Il gesto di Trenitalia per la festa della donna è stato giudicato come un esempio di idea stupida, e per giusta ragione. Immaginate una società di grandi dimensioni che vale miliardi di euro e ha ottenuto finanziamenti pubblici significativi, eppure i suoi servizi non sono esattamente economici e spesso in ritardo. Nonostante ciò, per la festa della donna, ha deciso di omaggiare le donne con una caramella. Potrebbe sembrare una cosa carina, ma solo se fosse stata offerta a tutte le donne che viaggiavano quel giorno, senza troppa pubblicità. Invece, la società ha deciso di pubblicizzarlo come se fosse un evento imperdibile, limitandolo ai viaggiatori sui treni Frecciarossa o ai clienti Executive che avrebbero dovuto recarsi al bar per ritirare il “prestigioso” omaggio. È facile capire come questa mossa di marketing sia diventata un epic fail di proporzioni bibliche, scatenando i peggiori commenti sul brand. Questo episodio dimostra l’importanza di avere idee ben pensate e di considerare attentamente il pubblico a cui ci si rivolge per evitare di cadere in simili situazioni.

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Lombardo Marco
Lombardo Marcohttp://wiredlayer.com
Marco lombardo è il fondatore di robadagrafici.net Si occupa di aiutare i marchi a crescere. Crea identità memorabili grazie a strategie che ne rafforzano l'identità. marcolombardo@wiredlayer.com info@robadagrafici.net
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