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domenica, Settembre 8, 2024
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FACCIAMO IL PUNTO SULLE IMMAGINI GENERATE CON LE INTELLIGENZE ARTIFICIALI

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In questo articolo faremo il punto sull’utilizzo delle immagini generate dall’intelligenza artificiale. Non voglio entrare nel merito di chi ha ragione o chi no, ma solo fornirvi informazioni e spiegare la situazione attuale, in modo da evitare di vedere ancora post condivisi senza criterio anche da parte di colleghi grafici o artisti che non si sono informati adeguatamente sull’argomento pertanto voglio fornirvi tutti i mezzi e le conoscenze per comprendere al meglio la situazione anche in vista di future evoluzioni, per fare ciò, risponderò a gran parte delle critiche e delle notizie false che circolano intorno all’IA. perdonatemi se andrò a semplificare alcuni argomenti che meriterebbero articoli dedicati ma rischierei di essere prolisso e poco interessante.

Lo faccio principalmente per amore della comunità artistica, amo genuinamente il design la grafica e l’arte e quindi lo faccio principalmente mosso da questo amore  quindi seguitemi attentamente perché basta distrarsi un attimo e si rischia di perdere il filo del discorso.

 

01 Le IA rubano le immagini dagli artisti.

Le AI hanno studiato e interpretato milioni di immagini raccolte da un database pubblico chiamato LAION-400- MILLION OPEN DATASET. Questo database contiene immagini raccolte e catalogate dal 2014 ad oggi, ed include immagini pubblicate sui siti con la licenza creative commons o senza licenza, e/o di pubblica utilità. Tuttavia, se nelle immagini ci sono attribuzioni di copyright, non possono essere utilizzate. Questa è un’occasione per ricordare che è quindi responsabilità degli artisti e dei creatori di immagini caricare le loro opere solo su piattaforme dove sia esplicitamente indicato che le immagini non possono essere riutilizzate per altri scopi, e dove siano presenti i tag di copyright. In altre parole, se lasciamo le nostre opere senza protezione, non possiamo aspettarci che non vengano utilizzate senza il nostro permesso.

02 Le IA mettono insieme pezzi di immagini 

La creatività umana e il funzionamento delle reti neurali sono due concetti complessi, ma possiamo cercare di spiegarli facendo un esempio. Immaginiamo che ad una IA venga insegnato attraverso delle foto come è fatto un albero. L’IA, vedendo il pattern ripetitivo di un tronco e dei rami, cercherà di emulare al meglio delle sue possibilità, ma non utilizzerà pixel di foto esistenti per ricreare un albero. Invece, utilizzerà un sistema chiamato “diffusione” per generare un albero nuovo, cercando statisticamente di indovinare quale albero potrebbe piacere all’utente basandosi sui dati inseriti e imparando man mano che vengono inserite nuove preferenze. In sostanza, le IA ricordano le forme, i colori e gli stili artistici che gli vengono insegnati, e utilizzano questi dati per creare nuove immagini.

 

03 Le IA copiano lo stile da altri artisti

Per creare il proprio stile, un artista processa in modo conscio e inconscio input di tutti i tipi. Lo stile artistico fa riferimento alle caratteristiche di una generazione di artisti o di artisti appartenenti a una stessa scuola, che evolvono imitando le tendenze che si definiscono nel loro processo creativo per ottenere un risultato riconoscibile. Se un artista decidesse di cominciare a dipingere come Picasso, le sue opere non avrebbero lo stesso valore di quelle di Picasso perché non sono passate attraverso il processo creativo che ha portato Picasso a dipingere in quel modo. Allo stesso modo, quando una AI viene chiesta di copiare uno stile, non riuscirà a riprodurlo esattamente, ma si avvicinerà a cogliere le caratteristiche essenziali. Tuttavia, la questione dell’etica è complessa, e Stabel Diffusion ha cominciato a escludere gli stili degli artisti contemporanei, il che ci dà un’idea degli intenti dell’azienda. 

 

04 Quindi chiunque è un artista ora?

Cosa distingue un artista? Un artista è definito tale perché le sue opere riflettono il suo processo creativo unico, e anche se può perfettamente imitare il lavoro di un altro artista, non può essere considerato un vero artista. Allo stesso modo, utilizzare un’immagine generata da un’intelligenza artificiale non ti qualifica come artista, proprio come scegliere una bella foto online non ti trasforma in un fotografo. Inoltre, è importante ricordare che le IA producono risultati casuali e del tutto fuori controllo, quindi quando si utilizzano le loro creazioni bisogna “accontentarsi” del risultato. Un vero artista può realizzare esattamente ciò che desidera senza compromessi. Inoltre, anche se un’immagine generata da una IA può sembrare perfetta, un’analisi più approfondita può rivelare la necessità di un minimo di ritocco per eliminare artefatti e altri problemi specifici di questo tipo di immagini

 

05 Basta che le modifico così sono il proprietario?

È importante sapere che non basta semplicemente ritoccare una foto per poter vantare dei diritti su di essa. Sia le immagini generate che quelle foto ritoccate non sono di proprietà diretta vostra e l’utilizzo commerciale di queste immagini può mettere a rischio sia il creatore che l’acquirente, proprio come quando si scarica un’immagine senza possedere i diritti e la si vende o cede a terzi. Inoltre, nel caso in cui venga riprodotto un soggetto famoso, come un attore o un modello, l’utilizzo di quell’immagine sarà consentito solo con apposita delibera per scopi commerciali. Questo vale anche per personaggi di fumetti e monumenti artistici che godono di diritti d’autore. In definitiva, non solo non si è proprietari dell’arte generata, ma nemmeno del “prompt” (la frase) che l’ha generato.

 

06 Quindi perdiamo clienti?

Come accennato in precedenza, l’arte generata dall’IA non è utilizzabile per scopi commerciali e sarebbe anche scorretto eticamente venderla, poiché i rischi superano i guadagni, anche se ci sono rare eccezioni. Coloro che utilizzeranno queste app per ritratti o opere d’arte personali non sono clienti che pagherebbero per altri tipi di lavori artistici e, nel momento in cui le limitazioni sono maggiori della libertà espressiva e della precisione di un artista, anche questi clienti si rivolgeranno a professionisti del disegno e dell’arte. Le paure degli artisti riguardo all’uso dell’IA nella creazione di immagini sono comprensibili, ma non infondate. L’uso dell’IA può effettivamente rappresentare una minaccia per alcuni lavori, soprattutto quelli che richiedono routine e ripetitività. Tuttavia, è importante ricordare che l’IA non può sostituire la creatività e l’immaginazione umana.

 

In conclusione

L’intelligenza artificiale può aiutare gli artisti a generare idee e a velocizzare alcuni processi, ma non può sostituire la loro capacità di creare arte originale e di comunicare emozioni e concetti in modo unico. Inoltre, l’uso dell’IA può anche offrire nuove opportunità agli artisti, creando nuovi modi per creare e diffondere le loro opere. In sintesi, l’IA può essere uno strumento utile per gli artisti, ma non può sostituire la loro creatività e il loro talento.

 

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Lombardo Marco
Lombardo Marcohttp://wiredlayer.com
Marco lombardo è il fondatore di robadagrafici.net Si occupa di aiutare i marchi a crescere. Crea identità memorabili grazie a strategie che ne rafforzano l'identità. marcolombardo@wiredlayer.com info@robadagrafici.net
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