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domenica, Dicembre 22, 2024
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Niente armi nei film ma solo pollici in su

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Cosa succede se da tutti i film, o almeno quelli che vale la pena vedere almeno una volta nella vita togli tutte le armi e lo sostituisci con un bel pollice in su? Beh di sicuro tutti i personaggi con un oscuro violento passato, pronti a spianarsi la strada a suon di colpi di pistola ottengono immediatamente un atteggiamento positivo verso la vita. questa e di base quello che fa il blog Thumbs & Ammo blog iniziato come un gioco tra amici in Inghilterra e in pochissimo tempo diventato una vera hit virale con contributors da tutto il mondo che inviano i propri personaggi dei film s-pistolati e  che non sembrano più cosi cazzuti senza le loro armi.

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ROBOCOP
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Glad-Pitt

TERMINATOR
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RAMBO
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BAD BOYS
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BEVERLY HILLS COP
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SCARFACE
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FULL METAL JACKET
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FAST AND FURIOUPS
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PULP FICTION
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RAMBO
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MATRIX
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MATRIX

 

CURRICULUM VITAE \\ Istruzioni per l’uso.

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Hai trovato un annuncio interessante su internet ed hai chiamato per avere maggiori informazioni:

“ […] va bene, ci mi mandi al più presto il suo CURRICULUM: qualora risultasse inerente alle nostre necessità sarà contattato per un colloquio conoscitivo. La saluto! “

Ma purtroppo non ne hai uno pronto. “Perfetto!” (stai pensando con impazienza ) “solo il tempo necessario per  elaborarlo e… speriamo nella buona sorte!!

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Ma davvero speri nella buona sorte? Fra pochi minuti ti scoppierà la testa perché non hai una minima idea di come stilare un CV, credevi che sarebbe stato facile. Cominci a sbirciare sui motori di ricerca nella speranza di trovarne uno da copiare. Niente di più sbagliato! E’ come copiare la cartella clinica di un altro malato. CALMA… va beh, dai da esperta di risorse umane spero di dare un aiutino… alla sorte.

Per iniziare hai bisogno di un format da compilare e su internet ne  trovi diversi da scaricare. Non modificare il front, limitati a compilarli. I più utilizzati sono: il format europeo, l’ europass, o puoi crearne uno personale direttamente su Word.

Non importa che sia lunghissimo, colorato, estroso o profumato (sì, mi è capitato anche questo), non importa che vi si alleghino tutti gli attestati di studio, dei corsi e tutti i documenti rilasciati dal centro per l’impiego; se invii via mail non allegare file eccessivamente pesanti… il rischio è che il tuo CV venga subito cestinato dal recruiter. E addio possibilità. Un CV pulito, ordinato, chiaro ed essenziale sarà molto gradito, deve colpire ed incuriosire a tal punto da spingere il recruiter a contattarti per un colloquio conoscitivo. Deve essere lungo al massimo due pagine. Per esperienza ti confido che in media un recruiter impiega meno di un minuto a valutare se un CV è interessante o meno, quindi devi essere conciso e convincente!

Da un CV la prima cosa che deve saltare all’ occhio è il NOME e “COSA SEI” (TECNICO, INGEGNERE, OPERAIO, IMPIEGATA CONTABILE, GRAFICO PUBBLICITARIO, ECC.) successivamente DATA E LUOGO DI NASCITA, LUOGO DI RESIDENZA. In alto da un lato inserisci una foto stile fototessera, meglio a mezzo busto (da evitare foto del matrimonio, della vacanza, o con presenza di altre persone).

Ti sembrerà assurdo ma a questo punto molti dimenticano di inserire il recapito telefonico -cosa importantissima- e sarebbe bene inserirne più di uno (magari un secondo numero di cellulare) perché il recruiter chiamerà una, massimo due volte, poi andrà avanti chiamando altri candidati, i quali magari risponderanno, e tu avrai perso il treno. Inserisci dunque più di un numero, l’indirizzo e-mail, e anche altri contatti come facebook, linkedin, ecc.

Prosegui con l’inserire il percorso di studi, cominciando con l’ultimo titolo conseguito procedendo a ritroso, inserisci nome dell’università o scuola, titolo di studio, anno di conseguimento e voto.

Adesso viene il bello.

 

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Se non hai esperienze di lavoro pregresse non disperare, non sono sempre fondamentali, a volte è richiesta anche solo la prima esperienza. In questo caso concentra l’attenzione nella presentazione della tesi di laurea o di altri lavori, articoli o saggi, sempre e soltanto se inerenti alle caratteristiche richieste dall’ annuncio. Nel caso di un grafico pubblicitario, ad esempio inserire un link che riconduca ad un book di lavori grafici effettuati (magari il link di Behance) in modo da mettere in evidenza le tecniche utilizzate ed i vari programmi conosciuti. E’ chiaro che in alcuni casi è molto importante fare emergere le competenze tecniche acquisite e i format (come quelli che ho indicato prima) sono già ben strutturati per questa tipologia di candidatura.

Chi si occupa di arte grafica o comunque di lavori creativi ha il felice “lascia passare per esagerare un pochino”  sia nella presentazione che nell’elaborazione/ideazione del CV.  E’ risaputo che gli artisti in genere non si chiudono nello spazio ristretto di un format. Quindi cari amici artisti, grafici e non: esagerate pure, ma con stile!

 

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Se hai delle esperienze lavorative pregresse inizia con l’indicare l’ultima esperienza lavorativa anche qui procedendo a ritroso, inserisci periodo di lavoro (dal – al) nome dell’azienda, ruolo ricoperto, specificando l’attività svolta.

Hai quasi finito! Completa il tuo curriculum vitae, inserendo le competenze informatiche, le competenze artistiche e /o sportive, le lingue straniere conosciute, che tipo di patente hai e se sei auto/moto munito, specifica se sei immediatamente disponibile o se hai bisogno di un periodo di preavviso, se sei coniugato e, perché no, i tuoi hobbies, le tue passioni, le tue aspirazioni.  Inserisci il consenso al trattamento dei dati, facendo riferimento alla legge vigente, ed è fatta! Hai il tuo CV da inoltrare all’azienda. Devi essere bravo ad inserire tutto questo utilizzando frasi brevi, chiare e semplici: è questa la cosa più difficile. Vorrai dire di tutto e di più, ma non puoi! Devi pur lasciarti qualcosa da dire al momento del colloquio, no? E se sei stato bravo, avrai questa emozionante opportunità!

Sei pronto per inviare il tuo CV? (Se lo spedisci via fax o posta ricorda di FIRMARLO). Rileggilo! Anche più di una volta e controlla se ci sono errori grammaticali: niente di più fastidioso per un selezionatore! Ricorda, il curriculum è personale, deve emanare la tua essenza, deve sprigionare energia e solo se sei stato sincero potrai aspirare ad ottenere un colloquio. Se hai scritto baggianate al momento del colloquio VERRANNO FUORI, perché un bravo recruiter ti metterà alla prova e tu farai una figura pessima.

[…] la ringrazio per essere venuto, ci ha fatto piacere incontrarla, LE FAREMO SAPERE…

Altro che buona sorte! Qui ci vorrebbe un miracolo!! Come superare un colloquio di lavoro? Beh, questa è un’altra storia…

 

In bocca al lupo.

 

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Morti che camminano

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“Dead man walking” 

(morti che camminano)

Chi sono? Sono quelle persone che credono non sia necessario avere un proprio spazio su internet, che si sentono di dover mantenere un certo attaccamento al passato. Chi crede che la propria azienda nel 2013 possa andare avanti solo con biglietti da visita e pacche sulle spalle.

Il rapporto umano nel commercio resta fondamentale ma da solo non riesce a fronteggiare la crisi.

Negli ultimi anni la diffusione di internet ha subito un’ incessante e spaventosa crescita. Sempre più devices hanno la facoltà di connettersi alla rete il numero di individui connessi ad internet è in continua crescita. Questa crescita è stata a dir poco rivoluzionaria ed ha cambiato radicalmente lo stile di vita e le abitudini di tutte le persone. Per questo motivo il web diventa fondamentale per migliorare l’immagine aziendale, la BRAND REPUTATION.

Oggi la gente utilizza internet quotidianamente, in modo semplice e naturale, indipendentemente dalla postazione (fissa o mobile) per informarsi, valutare, scegliere, acquistare. Per questo motivo, tramite i social, le aziende possono raggiungere gli utenti come se fossero nella stessa stanza con loro, un rapporto così diretto è assolutamente impagabile.

Tecnicamente possiamo descriverla così: il modo di relazionarsi dell’azienda diventa da VERTICALE (azienda come entità superiore) a ORIZZONTALE (azienda e consumatore sullo stesso piano).

È come bussare allo schermo di ogni utente. Raggiungere persone che mai avremmo potuto raggiungere.  Sarebbe da pazzi ignorare tutto questo pubblico gratuito.

 

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Sei una sarta? Un imbianchino? Sei un medico o un designer? Un muratore o un idraulico? Se non hai un tuo spazio su internet, se non sei presente sui social e non interagisci col pubblico, sei nessuno.

Ma parliamo anche di un altro aspetto molto importante: il web non serve solo per farsi conoscere ma anche e soprattutto per CONOSCERE MEGLIO I NOSTRI CLIENTI. Tramite il rapporto diretto con loro riusciamo ad avere informazi0ni sulle preferenze, sulle esigenze e sulle tendenze del mercato: social network, blog e neswsletter informano gli utenti e danno la possibilità di verificare la notorietà dei brand e comprendere gli umori dei consumatori riguardo ai servizi offerti. Inoltre permette un’analisi comparata rispetto ai competitors e valutare quanto le strategie di comunicazione riescono ad incontrare le reali esigenze dei consumatori.

Allora: perchè privarsi di uno strumento di marketing come il web in questo difficile momento storico?

Perchè rimanere dei Dead Man Walking di quartiere?

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Dead man walking è un’espressione incontrata su sciradi.it che ringrazio!!

 

 

I segreti della Ten Collection // Giorgia Millena

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Ciao amici di Soft Chat Interview!

Quanto è importante avere i mezzi per scoprire tecniche e stili dei grandi autori dell’arte digitale? Per la prima volta Fotolia ci dà questa possibilità attraverso la Ten Collection: TEN come 10 paesi, 10 artisti, 10 psd, 10 mesi. Tutti gli utenti possono scaricare gratuitamente per 24 ore, il lavoro in Photoshop di artisti famosi e scoprire le loro tecniche di creazione (livelli, texture, filtri dinamici, etc.)

 

Questa settimana ho il piacere di intervistare Giorgia Millena, Media Relation Manager per Fotolia Italia.

 

 Ciao Giorgia! Benvenuta in RDG!

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Oleg Tscheltzoff CEO Fotolia, con il team Fotolia Italia e gli autori Olly e Maurizio Di Stefano – presso Visiva la città dell’immagine – Foto di Maurizio Di Stefano

 

Cosa significa lavorare in una grande azienda come Fotolia?

Ciao! fammi prima di tutto dire che è davvero un piacere essere intervistata da te e far conoscere meglio Fotolia e la TEN Collection a tutti i tuoi followers! 🙂

Fotolia è un’azienda dinamica, attiva che non si ferma mai. Insomma davvero non ci si annoia qui, c’è sempre qualcosa che bolle in pentola e questo rende il lavoro che facciamo anche molto divertente. Poi lavorare con le immagini è di per sé un argomento interessante, non solo perché si è a contatto tutti i giorni con chi fa comunicazione, grafica e quant’altro ma anche perché si è immersi nello sconfinato mondo della fotografia che nel nostro caso significa immagini, artworks, creatività, video, vettoriali. Insomma è una forma di arte a tutti gli effetti ed è forse per questo che mi calza a pennello.

 

Fotolia dà un accesso democratico alle immagini, offrendo contenuti professionali a prezzi accessibili. La Ten collection, quindi, segue in tutto e per tutto la filosofia aziendale andando ben oltre. Sbaglio?

Legende
Oleg Tscheltzoff

 

L’idea del lancio di Fotolia è nata nel 2004 da Oleg Tscheltzoff e Thibaud Elziere. Oleg è il fondatore di Amen, una società online di hosting e con il suo team si sono resi conto che c’era molta richiesta di fotografie e immagini per il web. Il costo delle immagini al tempo era altissimo, e così è nata l’idea di mettere in piedi una piattaforma, per rendere più accessibili contenuti molto richiesti.

La condivisione quindi è alla base della filosofia di un’azienda come Fotolia, se pensi a come è strutturato il sito te ne rendi conto: ogni autore carica i suoi contenuti e li condivide su una piattaforma multi-lingua che attraverso un potente motore di ricerca indicizza in tutte le lingue, tutte le immagini caricate e le rende ricercabili nella lingua di appartenenza dell’utente.

Lo spirito della TEN Collection è lo stesso: il lavoro del designer di fama mondiale non è mai stato condiviso in questa modalità, chi vuole imparare ad usare Photoshop prima passava ore a guardare tutorial o corsi online. Oggi con la TEN Collection, non solo c’è la possibilità di avere ogni mese un nuovo file PSD multilivello a disposizione, ma attraverso l’intervista agli artisti, i video tutorial, e tutte le informazioni che ogni mese rilasciamo con la nuova opera, i creativi di tutto il mondo possono davvero capire come si lavora ad alti livelli.

 

Sono curiosa di sapere chi ha avuto l’idea della Ten collection e come si è sviluppata!

L’idea è nata grazie ad alcuni colleghi del team francese con la collaborazione di Wisibility. La prima edizione è partita a dicembre 2011 come una raccolta di 10 opere realizzate da 10 dei migliori artisti digitali francesi.

Il concetto alla base è semplice: tutti gli utenti collegandosi a un sito dedicato possono scaricare gratuitamente per 24 ore, il lavoro in Photoshop di questi artisti, e scoprire le loro tecniche di creazione (livelli, texture, filtri dinamici, etc.) 

TEN Collection come 10 artisti, 10 mesi, 10 psd, e… come si è sviluppata? Beh non devo essere io poi a dirvelo, dato che alla fine del 2012 abbiamo lanciato un contest mondiale e nel 2013 è partita una nuova mega edizione! Ebbene si ci abbiamo preso gusto

 

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ritratto di una perfetta sconosciuta / Alberto Seveso

 

Dev’essere stato un lavoraccio riunire tutti gli artisti! Come avete fatto?

Per quanto riguarda la Season 1 è stato un lavoraccio soprattutto per il team francese!
Per la Season 2 invece si è deciso che avremmo presentato 12 artisti diversi (10 ufficiali e 2 special edition) provenienti dai paesi dove Fotolia è fisicamente presente con lo scopo di condividere con tutta la community, nuovi lavori ma questa volta anche le influenze culturali locali.
Quindi ogni team Fotolia ha proposto un artista digitale del proprio paese e ha coordinato la preparazione dell’opera, i video le interviste. Nel nostro caso coinvolgere Alberto Seveso è stata davvero un’esperienza unica e divertente!

 

Quanto tempo impiegate per completare una “Season”?

12 mesi? 🙂 a parte gli scherzi, la Season 2 l’abbiamo organizzata in circa 5 mesi e parlo del nuovo sito web in HTML5, del coinvolgimento dei partner, del materiale stampa, della grafica….

La scelta degli artisti è avvenuta invece qualche mese prima. La TEN Collection comunque è un lavoro continuo che ci impegna durante tutto l’anno.

 

Con che criterio avete scelto gli artisti?

Volevamo fossero dei giovani talenti di spicco nel panorama della Digital Art, di ognuno dei paesi dove Fotolia ha un suo mercato e una sua community diretta. Cercavamo artisti che volessero creare qualcosa di estremamente formativo partendo dalle immagini del database Fotolia avendo totalmente carta bianca, e che avessero voglia di spiegarlo, svelando anche alcuni piccoli segreti.

Credere nella condivisione, nella crescita attraverso lo studio dei lavori altrui, nell’essere presente in siti come http://www.behance.net/ è alla base di tutta l’iniziativa.

 

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Team Fotolia Italia presso Visiva la città dell’immagine – Foto di Massimo Ciampa

 

Ogni artista digitale ha accettato di partecipare a questo progetto formativo per stimolare i designer ad espandere i confini della propria creatività. C’è stato qualche artista che non era entusiasta di condividere il proprio lavoro con così tanti utenti?

Che io sappia no! Tutti gli artisti ai quali abbiamo proposto di partecipare alla TEN Collection, hanno risposto con grande entusiasmo. Anche perché per loro significa avere visibilità internazionale.

 

 Com’è cambiata nel tempo la risposta degli utenti alla Ten Collection?

Come per ogni nuovo progetto, c’è bisogno di tempo per far conoscere e apprezzare davvero un’iniziativa di questa portata. E’ importante soprattutto capire che i PSD della TEN Collection sono file formativi che possono essere riutilizzati per i propri lavori, ma che nascono soprattutto come file da studiare e dai quali prendere spunto.

Devo dire che sin da subito però c’è stata un’ottima risposta da parte di tutti i designer, ovvio però che dopo aver lanciato il mega Contest di settembre 2012 e con la nuova edizione, i followers si sono triplicati. Pensa solo che la prima edizione si è chiusa con 170 mila PSD scaricati, oggi dopo 9 opere abbiamo oltrepassato i 300 mila download!

 

La figura del designer è sempre stata un po’ “chiusa” alla condivisione. Negli ultimi anni il trend è completamente cambiato e vediamo decine di autori che scambiano, condividono e rendono scaricabili addirittura file multilivello. Cos’ ha dato origine a questo cambiamento?

L’ho già citato e lo rifaccio volentieri, siti come Behance ha finalmente fatto comprendere che essere chiusi serve a ben poco. Se qualcuno ti vuole copiare lo fa anche se non pubblichi i tuoi lavori in rete. Diciamo che forse si è capito che condividere con gli altri è il primo step per farsi pubblicità, e che spesso ad imparare dagli altri ci si guadagna e si cresce professionalmente. Grande merito ce l’hanno anche community come quella degli artigiani tecnologici di Roland, di Massimo Nava con Grafici Creativi e Martin Benes che tu ben conosci 

 

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Stand Fotolia a Viscom Italia 2013

 

Offrire visibilità internazionale in cambio delle proprie tecniche. Un’idea sensazionale. Trovo fantastico anche il meccanismo che c’è dietro: un’azienda che offre tanto materiale, offre la conoscenza non solo delle tecniche ma anche degli artisti stessi è decisamente al passo con i tempi. È questo che vi rende diversi dalle altre aziende di microstock?

Forse si ma non sta a me dirlo!:) Ma ciò che posso dire senza dubbio è che Fotolia è in continua crescita ed è presente in ben 22 paese nel mondo proprio perché il nostro CEO Oleg Tscheltzoff pensa che sia fondamentale condividere contenuti e tecniche, ma nella lingua del paese dove si trovano gli utenti che ci utilizzano. Siamo tutti diversi da tutti, in Italia parliamo una lingua diversa, abbiamo gusti e abitudini diverse, una cultura diversa, rispetto al resto del mondo.

Che in ogni paese dove Fotolia ha un mercato attivo, ci sia un team che parla e capisce le esigenze locali, penso sia la chiave di volta del successo Fotolia. Ed il fatto che la TEN Collection 2 sia composta da artisti internazionali è l’ennesimo elemento che va a sottolineare quanto detto.

 

Ho smesso di mangiare le unghie. Si, da quando sono abbonata a Fotolia risparmio molto tempo e pazienza. Vi ho conosciuti proprio tramite la Ten. Devo essere sincera: c’è stato un periodo in cui odiavo tutte le aziende di microstock, non le vedevo come una risorsa. Cosa diresti a chi la pensa ancora così?

Di parlare con te! 😛

Direi ciò che dico alla gente che incontro agli eventi e alle fiere: provateci, utilizzate una delle nostre promo attive, cercate le immagini con il nostro motore di ricerca e scaricatele. A cancellarsi si fa sempre in tempo!

 

Visto che mi piace mettere il naso degli affari degli altri posso farti qualche domanda particolare? 

Sono una persona curiosa ….quindi Spara!

 

Grazie! Press office & Media relations presso Fotolia: in che cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

Hai qualche ora di tempo così ti racconto tutto?:D

Io curo i rapporti con la stampa, con i media, con i blog, seguo e scrivo nei Social come Facebook, Twitter, G+, Linkedin, diffondo i comunicati stampa ( diffondo non spammo!:P) organizzo le fiere e gli eventi, mi interfaccio con i grafici per le nostre campagne banner/DEM, rispondo ad interviste come queste, e seguo tutto il processo di promozione della TEN Collection… e ti assicuro è un lavorone, estremamente interessante ma sempre un lavorone.

Avrei anche altro da dire ma annoierei i tuoi fan!

 

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Fotolia Viscom Italia 2013 con Alberto Seveso, Massimo Nava e Davide Brusa

 

Quanti siete che vi occupate di Fotolia in Italia?

Siamo un piccolo ma grande gruppo di 5 persone capitanate dall’incredibile Lisa Sallusto che dal 2006 ha creato e cresciuto Fotolia italia.

 

In quanti paesi è presente Fotolia?

Fotolia attualmente è presente in 22 paesi ed il sito tradotto in 14 lingue

 

Ma ritorniamo alla Ten Collection. La prima stagione si è conclusa con un contest internazionale su Facebook. Ogni creativo è stato invitato a sfidare i 10 artisti originali della Ten Collection, creando un proprio lavoro inedito sugli stessi temi. Risultato: 1260 opere caricate più 35 mila like su Facebook. Il premio al vincitore è stata una campagna pubblicitaria internazionale del valore di 180 mila euro. Avremo anche quest’anno la possibilità di partecipare ad un contest, magari con lo stesso premio?

E chi lo sa? Per ora arriviamo al 10 dicembre quando presenteremo l’ultima opera, poi si vedrà!

 

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psd gratis di Peter Jaworowski disponibile ORA

 

Ci stiamo avviando verso la conclusione della Season 2 Gli autori che abbiamo conosciuto sono: 1) Gustavo brigante/Argentina; 2) Soongyu Gwon/Corea; 3) Adhemas Batista/Brasile; 4) Marumiyan/Giappone; Mike Harrison/Inghilterra; 6)Alexander Otto/Germania; 7) Alexey Samsonov/Russia; 8) Lydia Baillergeau/Stati Uniti; 9)Sergio Del Puerto/Spagna; 10)Alberto Seveso/Italia. L’ultima opera verrà rilasciata oggi 8 Novembre: qualche anticipazione?

Si l’ultima opera (ufficiale) è stata realizzata dal polacco Peter Jaworowski dello studio Ars Thanea. Piacerà particolarmente perché Peter si è concentrato sugli effetti di luce e di movimento, e nel video Tutorial ci spiega come fare. Parliamo di un artista di fama internazionale che ogni giorno ha a che fare con clienti come Nike Nokia, e Oakley. Mi hanno da poco detto che anche la grafica del famoso videogame Assassin’s Creed è creata dallo studio Ars Thanea!

Inoltre proprio perché mi sei simpatica ti anticipo che a dicembre non vi abbandoniamo e presenteremo un’opera speciale creata con Illustrator. Quindi tutti su www.tenbyfotolia.com, oggi 8 novembre per l’opera di Jaworowski, e anche il 10 dicembre per un file a sorpresa!

 

Andando sul sito www.tenbyfotolia.com noto un’altra pagina… quindi la Season si allunga? Quest’anno facciamo la Eleven, anzi, la Twelve Collection?

Già questa edizione ha avuto 12 artisti, direi che più di questo non possiamo fare 😛

 

Un saluto agli amici di RDG?

Grazie dell’attenzione, sappiate che rispondo io del numero dei download per l’Italia quindi non mi abbandonate, scaricate, scaricate, scaricate il nuovo PSD TEN Collection e diventate fan della pagina TEN

…e stay tuned<3

 

 

 

 

 

 

 

FRASI CELEBRI…… PURTROPPO!

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“Tanto tu con il computer ci metti due minuti.”
“Boh, sei tu il grafico…”
“Ma sul monitor i colori erano + belli…”
“Ma una bella clip art?”
“Ma chi è Lorem ipsum?”
“Con l’altro pagavo molto meno.”
“Impattante”
“E’ solo da mandare in stampa.”
“Ora mollo tutto e mi metto a coltivare la terra.”
“Le foto sono sfocate. Me le metti a fuoco con Photoshop?!”
“Internet Explorer serve solo per il download di altri browser.”
“Purtroppo lei è troppo qualificato per noi.”
“Riconoscere le font dalle insegne.”
“Spazio su disco insufficiente.”
“Voglio tanto a poco, e lo voglio subito!”
“Essere uomini e conoscere + di 16 colori.”
“Occhiaie perenni.”
“Lavorare per la gloria.”
“Dots per inch.”
“Il capolavoro che hai creato tra un mese ti sembrerà una schifezza.”
“Paint e Word sono il male.”
“Se possiedi la Suite Adobe, tutti i file che ti invieranno saranno in CorelDraw.”
“Mi dispiace ma la mia religione mi impedisce di usare il comic sans”.
“Per quando ti serve? Per ieri!!!”
“Una modifica al volo”
“Riconoscere la grammatura della carta al tatto.”
“Si mi piacciono entrambe, mi fai un mix?!.”
“Trasformare una slide di PowerPoint in un manifesto 3×2mt.”
“Si può avere leopardato?”
“Tu che lavori con il computer, non è che potresti riparare il mio?.”
“Layout. Final_layout. Final_layout_def. Final_layout_def_2.”
“Mio nipote me lo realizza gratis.”
“Mazzetta dei colori Pantone.”
“Vettorializzare un logo scansionato da una carta intestata inviata per fax.” ecc….

famosi dialoghi con il cliente

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– Voglio una campagna con le palle!
– Che ne direbbe di una fatta con il cervello?

– Mi serve per ieri!
– Che combinazione: proprio ieri stavo guardando la fattura che mi deve pagare da tre mesi.

Se la risposta funziona, e il cliente viene a più miti pretese, dicendo:
– Mi serve in tempi rapidi!
– Rapido vuol dire frettoloso, e frettoloso erroneo, ed erroneo dannoso, e dannoso in un’azienda significa rimetterci denaro. Lei vuole rimetterci del denaro?

– Ho già trovato l’idea per la prossima campagna!
– Magnifico: venga a lavorare da noi come stagista creativo, gratis ovviamente.

– Le fate le gare a rimborso zero?
– Non ancora: inizieremo quando lei inizierà a regalare i suoi prodotti.

– Dovete seguire le mie idee: sono un tipo vulcanico!
– Nel 1883 l’eruzione del vulcano Krakatoa causò più di 36000 morti. Spero non sia il suo caso.

– Questo preventivo è troppo alto: tagliamo alla metà!
– Affare fatto: metà subito, l’altra metà a 60 giorni fine mese.

– Dobbiamo comunicare in modo più aggressivo! AG-GRES-SI-VO, capito?!
– Cominciamo subito: quand’è che la pianti di dire cazzate?

Il decalogo per far impazzire un grafico

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1 – Microsoft Office

Quando dovete inviare al vostro grafico un documento, assicuratevi che sia fatto con una qualsiasi delle applicazioni di Microsoft Office. Versione Windows, se possibile. Se dovete consegnare immagini, avrete più successo nel farli impazzire se, invece di semplicemente inviare un file JPG,incorporate l’immagine dentro ad un documento Microsoft Office, tipo Word o Powerpoint. Meglio ancora se dopo una serie di Copia e Incolla tra diversi documenti Office. Non dimenticate di abbassare la risoluzione delle vostre immagini a 72 dpi, di modo che vi debbano ricontattare per chiederne una versione in alta risoluzione. Non mancate di obiettare alla loro richiesta di un file più grande, con la frase “Ma a video lo vedo benissimo“.Quando gli manderete la versione “a più alta risoluzione”, assicuratevi che le dimensioni siano almeno al 50% di quelle effettivamente necessarie.

2 – E-mail

Se state usando l’e-mail, per inviare le immagini, scordate di allegarle almeno una volta ogni tanto, attendendo la risposta del grafico, prima di reinviarle. E se il grafico insiste perchè gli mandiate l’immagine alla massima risoluzione che avete, abbiate cura di prendere l’intera cartella di immagini RAW e, senza comprimerle con programmi perditempo tipo WinZIP o WinRAR, allegatele ad una mail. Al massimo su due, ma allegando sempre la stessa serie di immagini della prima e-mail.

3 – Font

Quando il grafico vi propone un font qualsiasi, come carattere principale, chiedete l’Helvetica. Se il grafico sceglie l’Helvetica, chiedete di usare l’Arial. Se sceglie l’Arial, chiedete il Comic Sans. Se sceglie il Comic Sans, è già a metà strada verso la pazzia, quindi il vostro lavoro è già ben avviato.

4 – Sfruttiamo gli spazi

I grafici tendono a lasciare spazi bianchi, inutilizzati, ovunque. Margini enormi, ampi spazi tra le lettere e tra le parole … Vi diranno che lo fanno per aumentare la leggibilità, e che così il tutto avrà un look professionale e pulito. Non credete a queste bugie. La vera ragione per cui lo fanno è per rendere il documento più grande, con più pagine, in modo che vi costi di più al momento di stamparlo. Perchè lo fanno? Perchè vi odiano, è chiaro. Assicuratevi quindi di richiedere espressamente di mettere margini minimi ed il testo molto piccolo. Suggerisco anche di chiedere l’uso di molti tipi di font diversi. Richiedete espressamente che si usino delle clipart a corredo del testo. Chiedete molte figure (se non sapete come inviargliele, riferitevi al punto #1). Cercheranno di protestare e difenderanno le loro scelte ma non preoccupatevi, alla fine il cliente ha sempre ragione e accontenteranno tutte le vostre richieste.

5 – Logo

Quando dovete inviare un logo al grafico, per un particolare progetto, assicuratevi di mandarne uno molto molto piccolo e possibilmente in GIF o in JPG (per come inviarlo fate riferimento ai punti #1 e #2). Adesso potreste pensare che sia abbastanza ma se veramente volete minacciare la sua stabilità mentale, fate del vostro meglio perinviare il logo applicato sopra uno sfondo che lo renda difficile da ritagliare. Sfondi bianchi o neri sono da evitare, in quanto rapidi da eliminare in Photoshop. Appena il grafico avrà finito di lavorare con quel logo in bitmap,ditegli che vi serve più grande. Il tocco di classe, utilizzato dai campioni in questo sport, è quello di consegnare al grafico un oggetto con già stampato il vostro logo, non il file. E possibilmente un oggetto in cui il logo sia il più piccolo possibile e riprodotto su superfici curve (penne o tazze) oppure con una finitura che renda difficile la semplice scansione (fazzoletti di carta, biglietti da visita su carta goffrata, mousepad, o addirittura da un fax di scarsa qualità che vi sarete inviato appositamente). Se avete bisogno di un logo creato appositamente per voi, buttate giù uno schizzo su un fazzoletto di carta. O, ancora meglio, fatelo fare al vostro nipote di 9 anni. Fare lo schizzo non deve prendervi più di 5 minuti: non dovete certo fare qualcosa di dettagliato o facile da capire perchè meno il grafico capisce cosa volete, più facilmente potrete chiedergli cambiamenti dopo che ci avrà lavorato su un bel po’. Non accettate mai il primo logo. Non accettate mai nemmeno il nono logo, se è per questo. Fategli fare quante più modifiche potete: colori, font e clipart. Chiedetegli di inserire una foto nel logo. Bordi in rilevo. Sfumature. Comic Sans. e quando sarà alla decima proposta, ditegli che la vostra preferita è la seconda che vi ha mostrato. Lo so, è dura, ma ricordate che i grafici sono la causa principale del cancro al seno nelle donne di mezza età.

6 – Scelta delle parole

Quando gli descriverete ciò che volete in un progetto, assicuratevi di usare termini che non significhino niente. Termini tipo “rendilo più frizzante” o “potresti farlo più sbrilluccicoso?“. “Vorrei un design più figo” o “Preferirei della bella grafica, una grafica che, sai, quando la guardi dici: Wow! Questa si che è bella!.” sono altre opzioni. Non sentitevi carogne, siete nel giusto. É un vostro preciso dovere, in quanto nelle notti di luna piena, i grafici, si trasmutano in lupi mannari. Quando dovete scrivere i testi da inserire nella brochure, nel catalogo o nel sito, iniziate con brio, davanti a lui, e prendetevi tutto il tempo che volete. Starvi a guardare, con le mani in mano, mentre potrebbe intanto lavorare ad altri progetti, è un bel colpo basso. A metà del testo arenatevi, fingete di non sapere come proseguire e dopo vari tentativi, durante i quali dovete ignorare assolutamente qualunque suggerimento, anche buono, possa darvi il grafico stesso, concludete con un “Dai, questi testi li puoi completare anche tu, poi magari, li modifichiamo“.

7 – Scelta delle immagini

Durante la fase di scelta delle immagini da usare nel design che il grafico vi sta preparando, siate quanto più generici possibile. Chiedete delle “belle foto, che attirino il cliente” oppure “delle illustrazioni a tema“. Se il grafico vi propone di acquistare delle foto da siti professionali, oppure di assumere un fotografo professionista per eseguire degli scatti ad hoc, storcete il naso, sta cercando di spillarvi più soldi. Resistete e chiedete che si scarichi le foto da Internet. Anche vostro nipote sa che su internet si trovano tutte le foto che servono, senza dover pagare un euro. Se verrà da voi con una cartella di immagini tra cui scegliere, fate in modo che il set di foto che sceglierete siano il più possibile diverse tra loro, come stile, come colori, come significato. Oppure, se il grafico è così stolto da sottoporvi una miriade di immagini tra cui scegliere, sceglietele il più possibile simili tra loro: stessa inquadratura, stessa angolazione, stesso soggetto. Il tocco di classe dei campioni sta nello scegliere varie foto, ma di richiederne il ritocco per adattarli meglio al vostro gusto personale: “Bella questa foto di questa modella, ma la vorrei bionda anzichè mora“, oppure “Voglio la foto di questo tipo qui, proprio in questo modo, ma invece della cravatta a righe, al vorrei a pois“. Il colpo di grazia sta nell’aggiungere “… tanto è facile, lo fai col computer…“. Dopo questo bagno di sangue, dopo aver scelto le immagini, con il grafico sudato e stremato davanti a voi, ma con un mezzo sorriso perchè vi ha strappato una decisione, chiedete pacificamente: “Ma se usassimo delle clipart?“.

8 – Colori

Il miglior modo per scegliere voi i colori (perchè assolutamente non dovete lasciar scegliere i colori ai grafici) è quelli di scrivere i nomi di vari colori su piccoli pezzi di carta, metterli in un cappello ed estrarli a sorte. I grafici vi suggeriranno di mantenervi su 2 o 3 colori principali, ma no, sceglietene pure quanti ne volete, ed assicuratevi, invece, di fare l’estrazione dei colori dal cappello, di fronte al grafico. Mentre lo fate, cantate una canzoncina odiosa

9 – Scadenze

Quando è il momento di approvare il progetto, prendete il vostro tempo. Non c’è fretta. Prendetevi due giorni. Prendetevene sei. Giusto il necessario perchè la scadenza del progetto si avvicini, e quando siete pronti e ormai mancano poche ore alla scadenza, passate al grafico tutte le correzioni e cambiamenti che il grafico ha il tempo di fare. Assicuratevi che debba lavorare anche di notte, pur di consegnare in tempo. Dopotutto i grafici sono i veri responsabili degli attacchi dell’11 settembre. Se riuscite, e solo i campioni riescono, fate loro notare che i testi che alla fine hanno scritto loro per voi (vedi punto #6) sono del tutto inadatti.

10 – Finitelo

Dopo che avrà subito la lista punto per punto, è umanamente possibile (anche se c’è chi discute sul fatto che siano umani oppure no) che la vostra vittima si senta un pelo insicura. Come realizzerà che non può riuscire a soddisfare i vostri bisogni, il grafico probabilmente abbandonerà ogni speranza di spuntarla su un qualunque argomento e farà semplicemente tutto quello che gli chiederete di fare, senza domande. Lo volete fucsia? Che fucsia sia. Sei tipi di font diversi? Sicuro! A questo punto penserete di aver vinto, ma non perdete di vista l’obbiettivo di tutto questo: deve ritirarsi dal business. Quindi, pronti per il colpo finale: Quando siete li a prendere la decisione finale sui colori, le forme, i font, ecc, ditegli che siete deluso dalla sua mancanza di iniziativa. Ditegli che, dopotutto, è lui il grafico e che è lui che doveva metterci la sua esperienza e talento, non certo voi. Che vi eravate aspettati maggiori consigli e proposte sul design, da parte sua. Ditegli di averne abbastanza della sua mancanza di creatività e che quel poco di suo che ci ha messo, voi lo potete rifare con Publisher da soli, e che non intendete pagargli quel poco che ha fatto finora. A questo punto è fatta. Dovreste avere il grafico tutto bello impacchettato nella sua bella camicia di forza!

Bisogna avere le idee chiare // Martin Benes

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Ciao amici di Soft Chat Interview!

Oggi intervistiamo niente popo di meno che MARTIN BENES!

Ideatore e fondatore del CreativeProShow, uno dei più grandi eventi creativi in Europa. Digital artist esperto in fotografia e Cgi. Ha un’esperienza di oltre 15.000 ore di post produzione con Photoshop sulle spalle. Si occupa di training professionale e coaching su Photoshop e altri programmi della Creative Suite oltre a temi specifici che spaziano dal compositing al High End Retouching. Fa parte degli esperti del colore X-Rite, Coloratti. Rappresenta in Italia Behance nelle vesti di Behance Ambassador.

 

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Ciao Martin, benvenuto nella community di Roba da grafici!

Sai, forse è l’introduzione più lunga che abbia mai scritto! 35 anni di età e un’esperienza “chilometrica” alle spalle. Ma in realtà chi è Martin Benes, cosa fa durante la giornata? 

Sono uno che crede nei sogni e cerca di realizzarli. Mi sveglio e non carburo senza il mio cappuccino, è la mia pausa calma di concentrazione. La mia giornata, oltre alla mia famiglia, è dedicata alla creatività. Dal CreativeProShow al mio lavoro di post producer al training professionale. Una buona parte della giornata la passo a rispondere alle mail o ai messaggi che mi mandano le persone che mi chiedono informazioni su come fare determinate cose con Photoshop.

In questo istante stiamo preparando la prossima edizione del CreativeProShow e quindi parlo molto spesso coi relatori dell’evento, se pensi che stiamo già preparando l’edizione del 2014 ti puoi fare un’idea della mole di lavoro che c’è dietro ad ogni singola edizione. Viaggio molto e ormai le cabine degli aerei stanno diventando il mio secondo studio ma per fortuna ora, sto sulla terra ferma. 😉 e tra poco porto fuori Thomas, il nostro labrador di 10 mesi 😉

 

A 16 anni i primi passi con Photoshop e il disegno. Cosa ti piaceva disegnare?

In realtà disegno da quando sono piccolo. Sognavo di diventare un illustratore della Walt Disney, cosa che ovviamente non si è avverata, forse non l’ho voluta abbastanza. In genere ho sempre adorato disegnare case, interni ed elementi architettonici, motivo per cui scelsi la facoltà di disegno industriale. Quello che vorrei saper disegnare sono i personaggi di fantasia tipici dei video game alla Assassin’s Creed ma forse mi servirebbe un altra vita per avere il tempo di farlo…oppure l’amico Claudio Lodi un giorno mi insegnerà una strada veloce per farlo. 😉

 

Come ti è venuta in mente l’idea del CreativeProShow?

L’idea nasce tantissimi anni fa. Durante il mio percorso professionale ho avuto la fortuna di poter lavorare con persone straordinarie che mi hanno insegnato molto. Sono convinto che l’opportunità di poter fare le giuste domande alle giuste persone sia una cosa senza prezzo e che ti possa lanciare in avanti nella tua professione come un razzo. Apprendere da chi si trova sulla cresta dell’onda nel mercato della fotografia e del digital imaging è un’opportunità unica e così, un giorno, quando ho deciso di cambiare la mia vita e dedicarmi alle mie idee, ho fondato il CreativeProShow che, in qualche modo, è esattamente quello che avrei voluto poter seguire io, quando ero agli inizi della mia carriera…e che voglio seguire ancora adesso, per migliorare le mie tecniche e il mio modo di affrontare i progetti creativi.

 

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Qual è la cosa più straordinaria del CreativeProShow?

La condivisione. Permettimi di citare l’amico Alessandro Rabboni: “Un vero scrigno dal quale attingere e assimilare l’esperienza dei migliori professionisti del settore.” Il CreativeProShow ti permette di confrontarti con chi sta realmente al top del mercato. Puoi condividere o meno le sue idee ma il dato di fatto è che ti stai confrontando con il top e quello che ottieni sono fatti concreti. Hai la possibilità di chiedere quello che vuoiin un ambiente amichevole e informale, Il Cps è una famiglia. 

 

Cosa fa un Behance Ambassador?

Ogni paese al mondo ha un rappresentate di Behance. Il nostro compito è quello di divulgare la creatività, la passione per questo settore. Aiutare le persone a trovare la loro strada e organizzare eventi periodici in cui i creativi si possono incontrare e scambiare opinioni. Non a caso Behance è partner del CreativeProShow, abbiamo la stessa filosofia e questa cosa è davvero speciale. Nel pratico poi, le persone mi contattano per sapere come avere maggiore visibilità su Behance o su come presentare il proprio portfolio al meglio.

 

Com’è nata invece la collaborazione con Fotolia?

La collaborazione con Fotolia nasce grazie al CreativeProShow. Fotolia è il leader nel microstock e a differenza di molte altre aziende nel settore si impegna attivamente per divulgare la creatività. Un esempio ne è la Ten Collection o la loro disponibilità nel partecipare al CreativeProShow e spiegare come ottenere il massimo dal microstock. Fotolia è una realtà fresca e genuina che ci tiene alla qualità, cosi come anche io e il CreativeProShow.

 

Fai anche parte degli esperti del colore X-Rite, Coloratti. Ma dimmi… dimmi che eri un piccolo ragazzino di periferia che ha studiato, si è impegnato e piano piano con le proprie forze è arrivato a ottenere i risultati sperati, superandoli, superando se stesso. Se è così urlalo a gran voce e innaffia i nostri lettori di speranza. Dicci che c’è una vita dopo l’impegno!

Si, ho sempre abitato in periferia, su questo non ci piove. Facevo il cameriere mentre la notte buttavo sangue su Photoshop senza stop. Negli anni in cui ho iniziato, su internet non c’èra niente e non esistevano corsi come oggi, tanto meno tutorial. Le opportunità te le dovevi creare da solo. Oggi puoi cercare qualsiasi cosa su Google e puoi apprendere di tutto. Anche come promuoverti!

Quando ho iniziato io, dovevi inventarti tutto e se volevi apprendere qualcosa, non ti restava altro che provare a farlo, rifarlo, sbagliare e rifarlo ancora. Oggi si cercano delle scorciatoie ma la dura verità è che le tecniche sono sempre le stesse, quello che conta è la dedizione e la passione e l’approccio al progetto creativo. Ricordo che qualche volta lavoravo quasi 48 ore senza stop. Non dico che è corretto ma che per me, era l’unico modo, oggi per fortuna grazie alle risorse online, come anche il tuo blog, è tutto diverso e piu semplice.

Bisogna avere le idee chiare e forse questo è il vero segreto di quello che sono oggi. Quando sai quello che vuoi e ti ci dedichi con tanta passione, le opportunità arrivano e si deve essere pronti a coglierle.

 

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Googlando Googlando ho trovato anche un libro! “Bangkok trough my eyes”, un reportage dove racconti una Bangkok diversa da quella che siamo abituati a vedere. Bellissime foto! Perché (l’abbiamo detto nell’introduzione) sei anche esperto in fotografia. Si vede! 15000 ore di post produzione sono 625 giorni interi davanti al computer. Quasi 90 settimane, quasi 21 mesi davanti ad uno schermo: ma per chi hai post-prodotto tutto questo materiale?

 

 

Per lo più sono anni spesi nelle agenzie lavorando con Photoshop e da circa 7 anni a questa parte, di training e formazione, quindi non solo post produzione continua ma tanta pratica, quello si. Nei primi anni della mia carriera lavoravo molto su progetti multimediali (era il boom del web e delle dot com ricordi?) quindi la flessibilità in questo settore era tutto. Sono contento ti piacciano le mie foto, specie quelle in quel libro. Me le hanno massacrate in molti. La cosa importante per me è che esprimono la mia visione.

 

Quali sono i marchi più importanti per cui hai lavorato?

Ho avuto l’opportunità di lavorare su progetti per clienti come: Tim, Samsung, Q8, Renault Sport, Rai, Enel, Play Station, Jaguar, Maserati, Wind, Costa Crociere e Fox.  

 

Potremmo immaginarti come un essere umano con 6 braccia (tipo Shiva, Khali Ganesh o Vishnu) abbastanza grasso, sempre con un panino in mano: in realtà sei un ragazzo niente male (non me ne voglia tua moglie) che viaggia di continuo e fa quello che ama fare nella vita. Ma non ti pare di essere un po’ troppo fortunato? Scherzo. La domanda è: quali sono i posti che visiti più spesso per lavoro?

Ahaha, ti ringrazio per le belle parole. In realtà se ripenso al mio percorso, è stato tutto molto difficile, ho dovuto sudare duramente ogni singola vittoria e più di una volta ho affrontato sfide piuttosto complesse. Sono fortunato ad avere persone speciali intorno che hanno sempre creduto in me nei momenti decisivi e mi hanno dato il coraggio di fare certe scelte, in particolare mia moglie che è stata sempre li a darmi supporto. Ho sempre seguito il mio istinto e questa cosa nel tempo, ha portato dei buoni risultati. Se si parla di fortuna non sono io la persona da indicare, anche se, oggi potrebbe sembrare cosi. Pensa solo al fatto che soffro di balbuzie e oggi parlo in pubblico. Lascio a te immaginare le difficoltà che ho dovuto affrontare in questo singolo esempio. Quindi se io posso parlare davanti una platea piena di persone, tutti possono raggiungere i loro sogni. Una volta una persona mi disse:”non è importante come lo dici, è importante cosa dici”. Questa frase ha cambiato in parte la mia vita, è stata la mia stella guida in momenti molto difficili.
Come ho detto prima, il segreto sta nell’avere le idee davvero chiare e avere il coraggio di rischiare: è l’unico modo per poterti prendere ciò che desideri. Se i tuoi sogni non ti fanno paura abbastanza, forse non sono abbastanza grandi. Dream Big e mai arrendersi. Ogni caduta è un passo in più verso i nostri obiettivi.

 

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Autore: Martin Benes

 

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Tutorial su Photocult curato da Martin

 

C’è un lavoro in particolare di cui ti entusiasmano ancora oggi i risultati?

Si, ogni cosa che riesco a finire. Vedere il prima e il dopo mi fa sorridere sempre come un bimbo davanti al suo giocattolo più bello. Nella formazione invece adoro vedere i miei allievi toccare risultati straordinari, come il mio ex allievo e ormai amico, Fabrizio Calicchia, che recentemente ho visto sulla rivista Advanced Photoshop e mi sono quasi commosso. Visitate il suo portfolio su Behance, è un grande.

 

Quanto è importante in tutto questo conoscere bene diverse lingue straniere?

Credo che la cosa più importante di questo aspetto sia il fatto di avere una certa apertura mentale. Conoscere diverse culture è senza dubbio un vantaggio per relazionarsi con le altre persone.

 

Adesso mi trasformo in una ragazza che ha deciso di andare all’estero per lavorare di più. Dove mi consiglieresti di andare?

Ti consiglio di fermarti e capire bene cosa vuoi. Avere le idee chiare (sono ripetitivo?). Dipende tutto da cosa vuoi fare. Assumendo che tu voglia fare grafica (toccherebbe capire che genere) credo che oggi ci siano molte opportunità nel nord europa o, dove sto lavorando recentemente io, in Sud Africa. Di base però ti direi di crearti un forte portfolio, ma uno davvero super mega galattico e stai sicura che puoi lavorare anche da casa come freelance.

 

Quando, secondo te, si può dire di saper usare Photoshop e Illustrator a livello avanzato?

Secondo me si sa usare Photoshop o Illustrator a livello avanzato quando comprendi realmente che il segreto si trova nei dettagli, nell’utilizzo corretto degli strumenti base e nell’approccio “mentale” al progetto che stai eseguendo. Il software deve essere solo un mezzo di espressione. Chi insegue le tecniche magiche, ahimè, ne ha di strada da fare verso le porte della verità….e del divertimento.

 

Domanda tipica delle mie interviste: cosa consigli a chi si avvicina al graphic o al web design? E a chi ha problemi a reperire clienti?

Due domande molto interessanti. Posso consigliare, in base alla mia esperienza, a chi si avvicina a questo settore di avere le idee chiare (l’ho già detto?). Graphic Design non è web design cosi come la post produzione non è illustrazione. Certo, ci sono dei punti di incontro ed è bello che sia cosi ma è importante avere una meta da raggiungere, altrimenti, per colpa delle milioni di informazioni che troviamo oggi in rete, si rischia di perdere la direzione e sprecare tempo prezioso. Consiglio a tutti di capire e comprendere al più presto quali sono gli standard richiesti dal settore in cui si vuole operare e alzare sempre al massimo le proprie pretese verso se stessi. Quello che oggi vi sembra spettacolare, domani vi sembrerà mediocre. Non importa quante ore passate su un progetto, quello che importa è di dare sempre il massimo e se dovete rifare tutto, rifatelo. Createvi un portfolio valido di almeno 6 pezzi e fatevi conoscere. Per chi fa web design consiglio di diventare anche programmatori 😀
Per il problema dei clienti, beh, domanda da un milione di euro. Oggi non conta solo la bravura esecutiva ma anche le capacità di auto promozione. Ricordate che le relazioni pubbliche sono importanti quanto la qualità di quel che fate. Potete essere i più bravi al mondo ma se nessuno vi conosce, vi date le pacche sulle spalle da soli. Mi spiace di non poter dare una risposta più diretta, non ci sono segreti o formule magiche.

 

Un saluto agli amici di RDG!

Grazie per avermi ospitato nella famiglia RDG. Spero che le mie esperienze possano essere utili a qualcuno per far diventare i propri sogni realtà e ricordate che se volete mettervi in contatto con me, potete farlo su Facebook senza problemi. 

 

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Volete saperne di più su Martin? Ecco dei link per voi!

 

Profilo Behance di Martin Benes: http://www.behance.net/MartinBenes

Creative Pro Show: www.creativeproshow.com

Gruppo Creative Pro Show: https://www.facebook.com/CreativeProShow    

 

 

Di seguito una galleria di immagini: buona visione!

 

Giramento di palle!

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Quando si dice “far girare le palle”. Ecco, qua ci sta tutta. Per dare a Cesare quel che è di Cesare bisogna riconoscere la parte tecnica.

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La resa dei video non è malaccio. Non sempre almeno… Ma per il resto ragazzi… il vostro B.G. è stato tentato di cavarsi gli occhi con le palette del ventilatore usb del computer. Poi ha desistito. Ci riproverà casomai ad Allouin. Veniamo a noi: “vi do il benvenuto nella MIIIAAAA dimensione”. Ovvero: “graphic designer”, lo stai facendo sbagliato! Utilizzare il Times New Roman e (l’ennesima) clipart come icona mail è quasi da fustigazione in pubblica piazza.

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Per il resto sono una serie di perle assolutamente da non perdere! Munito di abbondante pasticca contro il mal di mare navigo e ri-navigo il sito cercando quale consigliarvi prima. Poi, illuminato come san Paolo sul tappeto di damasco della via del… sul damasco della via di… insomma mi avete capito, ho trovato! La prima chicca che vi consiglio è la sezione “3D”. Ovvero, come NON FARLO.

Irresistibile il duello a spade con una specie di coso in armatura. Sempre per dare a Cesare il tappeto di Damasco della via della seta alcune cose non sono mal… auhauhauhauhauhauha… non vi ho convinti vero? Va bene, BastardoGrafico fino in fondo… Nun je la fa, ragazzi nun je la fa…

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La palla che arriva all’inizio tutto sembra fuorché 3D, gli effetti sono riappiccicati in Flash, forse qualcosa è realizzato in 3D, ma i nostri occhi hanno sofferto abbastanza. E come disse Confucio: “tiramm annanz”. Ma voglia parlare della sezione “animazione” e del “simpatico personaggio” ovvero la “perla numero due” ovvero: ANIMAZIONE, LO STAI FACENDO SBAGLIATO… (ho messo troppi “ovvero”? Erano in saldo, ovvero in offerta. E nun ce rompete…). Alla fine del video troviamo una specie di pulsante, cliccando il quale appare un’improbabile televisore dove inizia quella che dovrebbe essere una serie di animazioni simpatiche, forse su un monitor 800×600, ma su un monitor più recente diventa un guazzabuglio inguardabile. E poi: ma non si poteva far apparire direttamente la tv? Era sicuramente più simpatico e d’effetto. Vabbè… Accedo in “effetti speciali”, vabbè, ennesimo video lungo… vado a fare pipì, bicchiere d’acqua, un salto alle poste, aperitivo, due chiacchiere col fornaio, torno e video ancora in corso… conclusione?

MINORITY REPORT: LO STAI FACENDO SBAGLIATO! Interessato come a una puntata di Università Nettuno sulla teoria dei quanti continuo visitando in ordine sparso le altre sezioni. “Grafica” è un must, dove, tra loghi e grattacieli che spuntano dal nulla si va avanti con lo sproloq… uff… basta… è che per scrivervi queste poche righe sono costretto a vedermi e rivedermi il sito e ora sto cercando di scrivere a memoria perché nun je la faccio più a far soffrire i miei poveri occhietti bastardi… e poi devo dare le crocchette al troll.

Alla prossima, bastardi.

Ps: per il gioco delle somiglianze, quale puntata di quale giallo cartone animato vi viene in mente guardando “l’ambiente treddì”? Primo premio: UNA CIPPA!!!!

 

 

Adobe: attacco hacker!

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Adobe l’ha confermato:  i dati e le informazioni delle carte di credito di 2,9 milioni di suoi clienti potrebbero essere stati rubati.

Un attacco hacker senza precedenti per Adobe. Oltre ai dettagli dei suoi utenti, i pirati sarebbero anche preso possesso dei codici segreti dei suoi programmi e delle date di scadenza delle licenze.

Adobe rende nota la notizia attraverso un post sul blog ufficiale  .

La violazione, sempre secondo il gruppo californiano è avvenuta a metà agosto e le indagini interne sul caso sono iniziate il 17 settembre scorso. Per correre ai ripari Adobe ha azzerato tutte le password dei clienti coinvolti, ha avvisato le banche affinché monitorassero le transazioni con carte di credito ed è al lavoro con la polizia federale per cercare di capire in che modo gli hacker abbiano creato una breccia nel sistema.

Il responsabile della sicurezza della società, Brad Arkin ha rassicurato i clienti, precisando che, nelle ultime due settimane dopo la scoperta dell’attacco informatico, non è stato rilevato alcun nuovo rischio per gli utenti. Adobe, ha inoltre fatto sapere che i clienti interessati saranno informati e cambiate le loro password.  Anche il furto del codice sorgente dei prodotti Adobe sarà esaminato.

 

Questo è il messaggio che Adobe ha inviato ai propri utenti

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Si rimane in attesa. Bisogna capire come Adobe, dopo questo duro colpo, deciderà di “rimborsare” i propri utenti per i furti subiti. La Creative Cloud ha permesso a più persone di utilizzare il pacchetto Adobe senza ricorrere alla pirateria ma evidentemente la rete è ancora fragile e difendersi dai furti d’identità resta ancora un dilemma.