Un saluto a tutti gli amici di Soft Chat Interview.
Oggi intervistiamo un attivissimo docente di informatica, computer grafica e web dell’Università Europea del Design di Pescara. Manuel Rosini.
Ciao Manuel! Qui siamo curiosi di conoscere le storie, specialmente quelle di successo. Raccontaci di te, del tuo approccio alla grafica e al web design.
Il mio primo approccio alla grafica è arrivato quando duplicavo le mie musicassette ai miei compagni di classe, invece di scrivere nel cartoncino della custodia una semplice lista di canzoni, disegnavo la copertina con estrema precisione, poi ho sviluppato le prime tecniche e il primo accenno di metodo, curando il giornalino dell’ITIS “A.Volta” di Pescara per un anno. Dopo uno stage di sei mesi in fabbrica ho deciso di abbandonare il futuro da perito e dedicarmi alla grafica. Ho iniziato tagliando la carta, realizzando i vari formati tipografici partendo dal’A0, poi da lì al reparto stampa, alla mia prima postazione grafica con un G3. Il web è arrivato curiosando qua e la con alcuni amici “smanettoni”, ma non sono mai stato un fanatico.
Docente alla Ued di Pescara. Cosa ti ha spinto a dedicarti al mondo dell’insegnamento?
Ero insoddisfatto del service in cui lavoravo, le giornate erano mentalmente massacranti, i clienti allucinanti e il metodo utilizzato era castrato dalla fretta e dalla disorganizzazione, mi confidai con un amico che mi diede un contatto della UED, io non credevo di esserne all’altezza, ma dovetti ricredermi in fretta.
Il tuo metodo d’insegnamento è stato costruito ah hoc oppure è stato per lo più un percorso naturale?
È tutt’ora un percorso in continua crescita e in costante aggiornamento.
Cosa impari giorno per giorno dagli studenti?
Ogni giorno mi ricordano cosa significa essere spontanei.
Il tuo concetto d’insegnamento è legato alla generosità, al sapersi “dare” per trasmettere conoscenza. Un approccio ben diverso da molti altri insegnanti e professionisti. C’è chi, addirittura, della grafica ne fa un gruppo quasi d’elite. Cosa ne pensi?
Un insegnante che non si basa sulla generosità non È un insegnante, ma FA l’insegnante. Il discorso d’elite funziona in termini di predisposizione, ad esempio io che sono 194cm per 95 kg non potrò mai essere un ottimo ciclista, ma magari potrei essere un grande organizzatore di gare. Quello che voglio dire è che ognuno di noi ha un talento, dando il mio sapere aiuto anche a capire qual è.
Perché ami il tuo lavoro?
Amo il mio lavoro perché sono dipendente dal confronto con i miei allievi, e quando divento per loro un punto di riferimento è una gratificazione impagabile.
Il tuo rapporto con i social?
Sono costantemente online, credo molto in Facebook e Twitter come divulgazione e Instagram dal punto di vista emozionale, ma odio chi si fotografa i piedi!
L’autore che ti ha fatto veramente crescere.
Senza dubbio Bruno Munari, da cui ho appreso la consapevolezza necessaria per ristabilire i confini tra analogico e digitale.
Nel tuo cuore c’è prima il web design o il graphic design?
Il graphic design, in cui è ancora possibile avere dei piccoli segreti.
La tua soddisfazione più grande?
Aver insegnato a tre ragazzi sordi con grande successo.
Ci sarà qualcosa che ti annoia nel tuo lavoro. Cosa?
Dover insegnare a chi non ha alcuna voglia di imparare.
Mai un flop?
Ogni volta che un allievo si ritira, a prescindere dalle cause, penso sempre che avrei potuto fare di più per motivarlo.
Cosa ti aiuta a sviluppare la creatività?
Il mio lavoro è prettamente tecnico, quindi la creatività rischia di atrofizzarsi, ma con memoria fotografica, curiosità e costante ricerca, mi tengo in allenamento.
Ma questo odio generale nei confronti del Comic Sans… dacci un parere da esperto.
Comics Sans, Algerian, Papyrus… vuoi che vada avanti? Bank Gothic… sono font da cui bisogna sapersi staccare, come togliere le rotelle dalla bici, per poi pedalare sereni nelle lande sconfinate dell’Helvetica Neue!
Parlami delle tue attività. So che sei direttore generale e speaker DI Juice Radio Italia, una radio nata nel 2012 e che è in pieno sviluppo…
Sono sempre stato appassionato di radio, ho anche avuto un breve trascorso nel 1998 e da allora il tutto è rimasto in ibernazione, fino alla scoperta di Spreaker, una meravigliosa piattaforma che mi ha permesso di iniziare questa avventura. Siamo otto speaker (e presto ne arriveranno di altri) e ogni giorno nasce un’idea nuova. Attualmente Juice Radio Italia è una associazione culturale, aperta ad ogni forma di collaborazione, contiamo più di 67.000 ascolti tracciabili, più i download e siamo contentissimi dei risultati ottenuti. Ultimamente abbiamo avuto modo di intervistare Immanuel Casto, vi invito ad ascoltare il podcast!
Cosa farai in futuro?
Naturalmente insegnerò, non so dove e non so a chi, ma non riesco ad immaginarmi in altre vesti, a meno che non mi si presenti l’occasione di fare il pupazzo mascotte fuori dai centri commerciali di Tokyo!
Un consiglio per i seguaci di RDG?
Ascoltate i consigli, confrontate i pareri, fate tesoro dei rimproveri, sviluppate il vostro metodo e soprattutto…
NON SIATE MAI NIPOTI DI NESSUNO!
Fai un saluto a RDG!
Provate a trollarmi se ne avete il coraggio 😉 Un abbraccio a tutti!
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Juice Radio Italia
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