C’è poco da fare, ci sono clienti e clienti. Cercherò di classificarne alcuni e di descrivere anche cosa può succedere in un ipotetico e soprattutto simpatico incontro tra grafico e cliente.
Il cliente simpatico con budget: è il tipo di cliente con cui vai d’accordo su tutto. Parlate il giusto, sa cosa dirti, sa cosa fare. Ti segue e si fida di te in modo che ti troverai totalmente preso dal progetto. Darai il massimo. Il lavoro avrà dei risultati che soddisferanno entrambi perché la fiducia viene sempre ricompensata. Avere fiducia in un grafico vuol dire metterlo a proprio agio, ascoltare i suoi consigli e pagarlo quanto gli spetta darà la garanzia della soddisfazione completa.
Il cliente antipatico, con budget: questo tipo ti cliente è difficile da gestire. Pretende il massimo ma spesso ha gusti non proprio top del top. Questo significa che ti troverai a fare quella modificadimmerda nonostante le mille spiegazioni. Spesso ti impegnerai, darai il massimo per poi consegnare le bozze e sentirti dire: “Carino”. Ma non fa niente: continuerai e ti farai in quattro fino a quando non vedrai il suo sguardo aprirsi. Quando c’è budget c’è anche la forza di continuare e fare bene, anche nelle situazioni più difficili. Può anche avvenire il miracolo: alla fine il cliente odioso può trasformarsi in piacevole dopo la conoscenza e potresti anche “rischiare” di lavorare ancora con lui 🙂 adora la gente che fa le cose per bene quindi…
Il cliente un po’ cafone: è il tipo di cliente che ti farà incazzare ma ti farà fare grasse risate. Vuole il logo? Inizi a prepararlo. Hai già provato a chiedergli qualche informazione sui suoi gusti ma non ti ha assolutamente dato retta: ti ha solo invitato a mangiare un piatto di carbonara della moglie a casa sua. Al secondo incontro gli spiegherai alcune cose ma lui metterà una mano avanti, dicendo:”A me non mi interess, quest sono COSE TUE, non ti capisco neanche quando parli: a me bast che il log lo fai rosso e gross, si deve veder bene!”. Molto probabilmente quando gli dirai il prezzo del logo lui risponderà con un sonoro “Eeeeeeeeeeeehhhhh? Ma per quattro cazzat col compiuters mi fai pagar così tant?” e tu non saprai se ridere o piangere. Alla fine ti porterà in omaggio anche un vinello della cantina del suo paese e nonostante le mille peripezie rimarrete amici. Gli farai il lavoro trovando la perfetta sincronia tra i suoi gusti e il design.
Il cliente simpatico con budget limitato, tuo amico. Qui sei in un pasticcio: è un tuo amico. A lui farai sicuramente il lavoro (magari perché lo aiuterà nella sua attività e tu vuoi che gli vada tutto bene quindi non puoi sottrarti) e sarà un incubo. Lui ti seguirà inizialmente con tanta foga… magari dopo il drink parla come un forsennato ma poi con la scusa “mi fido di te” non ti dirà mai nulla o comunque informazioni sconnesse, confuse. Alla fine consegnerai duemilamiliardi di prove già fatte in modo che abbia la possibilità di schiarirsi le idee e di schiarirle anche a te ma lui avrà sempre e simpaticamente una modifica da fare su ogni file. Magari alla consegna dell’ultima bozza di ritroverai in un bar e dovrai pagargli l’ennesima birra per sentirti dire “Ma dai, facciamolo bordeaux e color coca cola”. Insisterà per pagarti ma lo farà giusto perrchè sa che tu gli dirai:”Siamo amici, come faccio a farti pagare?”.
L’organizzatore di eventi è invece un tipo da studiare bene: ha una vita super movimentata ed è facile che non risponda o chiami insistentemente in quel SUO momento libero. Se risponderà ad una tua chiamata di giorno sarà in viaggio e sentirai clacson e voci di città, di sera sentirai vocine di ragazze e cin cin: intorno è festa. Se chiamerà lui, ci sarà completo silenzio. Il problema degli organizzatori degli eventi è che in 7 casi su 10 cercheranno di sfruttare un grafico agli inizi facendogli fare il maggior numero di lavori al minor prezzo perchè hanno SEMPRE ma dico SEMPRE il budget limitato. “Si, ti pago quando ho tempo, sono impegnatissimo” e te con 10 definitivi in canna che aspetti. Ti pagherà ma quando gli servirà davvero qualcosa. Nel momento in cui commissiona i lavori ha sempre fretta per poi scoprire che sono per un evento che avrà luogo tra 6 mesi. È un tipo da evitare anche perché ti ritrovi a fare il manifesto di una festa di paese con ospite non più Giorgia come ti diceva ma Gigione e Gio Donatello. C’è da dire che esiste anche l’organizzatore di eventi stronzo plus: chiede preventivi in ogni dove: ti chiederà di fargli vedere un esempio del tuo lavoro nonostante gli abbia fatto vedere il portfolio. Insisterà. Dovrete mandarlo a fan****. Ditegli che ve l’ho detto io. Non perdete tempo neanche a fargli il preventivo: sta cercando qualcuno che gli faccia locandine, volantini, 6×3 e banners FB/TW/G+/YB a 80 euro. Se gli farete il preventivo molto probabilmente neanche vi risponderà: vedrete presto dei visual orribili e stomachevoli sul suo profilo facebook e vi chiederete perchè. Perchè.
Il negozietto di città è carino e bello ma nasconde imprevisti ancora sconosciuti. Tante, tante chiacchiere, tante domande. Causa clienti in negozio rimarrete d’accordo per la mail e vi sentirete in seguito per telefono o ancora lì in negozio. Tornerai a casa, aprirai la mail è ti ritroverai questa richiesta: “Ciao! mi servono due cartoni di shopper di plastica e delle etichette semplici senza scritte, solo con le righe”. Ma vai in tipografiaaa!
La cliente anziana invece è davvero particolare: contratta qualsiasi prezzo come se fosse in piazza a comprare la verdura. Solitamente porta il rossetto rosso per sentirsi più giovane e ha un profumo che non riesco a definire ma è famoso quanto Pino Silvestre per gli uomini anziani. La cliente attempata prima romperà le balle poi inizierà a trattarti come se fossi un suo nipote. Cercherà di plagiarti, chiederà di fare cose belle, le migliori. Scherzerà, vi racconterà interminabili storie sulla sua vita oppure vi ripeterà 10 volte la storia dell’entrata del nipote in Aeronautica. Parlando parlando, alla fine vi fotterà 50 euro sulla somma pattuita al momento stesso del pagamento, assolutamente cash. Lei sa che col cash in mano si può contrattà. Lei ha più esperienza di te e riuscirebbe a fottere qualsiasi persona.
L’agente di commercio o consulente pubblicitario è particolare. Lui è quello che mio padre chiama “fregamidolce”: parla molto di se perché è stressato e completamente preso dal lavoro. Fa due tipi di chiamate: la prima è sempre quella super-iper urgente:”Mi fai questo perché così e cosà e mi serve tra 10 minuti.. ti prego sei la mia unica speranza! Ti ho mandato tutto nella mail”. Te inizierai ad avere gli schizzi perché non ancora sai che tipo di file si presenterà dinanzi a te. Dopo aver scaricato e controllato ci metterai 2 minuti e mezzo per l’ansia e gli altri 7 minuti e mezzo li userai per correggere tutti gli errori che hai fatto in quei 2 minuti e mezzo. La telefonata successiva sarà per ringraziarti e se lo conosci a sufficienza ti racconterà il suo ultimo viaggio con sua moglie dove si è fratturato una gamba. Ti racconterà tutto, ma talmente tutto che per la disperazione inizierai a tirare le testate al muro. Con l’agente il rischio è altissimo perché potrebbe rifilarvi 30 euro per 30 lavori se non metterete ben in chiaro prezzi e tempi. Anche loro sono abitualmente in cerca di grafici mezze-pippe che riescano solo a fare correzioni dell’ultimo minuto e che riescano a creare uno spazio minuscolo riempito senza ritegno con 4 tipi di font.
Il cliente insicuro si cela dietro una maschera: per questo motivo farai l’errore grossolano di proporgli più soluzioni grafiche… e lì scoprirai la sua vera natura. Per evitare spiacevoli conseguenze (tempo buttato, parole al vento) il grafico dovrà diventare un BAT-GRAFICO! Bisognerà prendere assolutamente in pugno la situazione e riempire il cliente di parole fino a soffocargli i neuroni e a costringerlo a decidere quello che è meglio per lui. Ve ne sarà grato. In qualsiasi caso sappiate che il numero minimo di modifiche sarà sopra la media. Calcolate tutto nel preventivo!
Il proprietario del locale notturno può essere snervante perché crede già di saper come funziona il mondo della grafica, lui lo sa già. Lui sa addirittura che esiste un’estensione chiamata “piemmeggì” che ha lo sfondo trasparente. Infatti ti dirà:”Io ho anche il logo in “piemmeggì” quindi non devi fare altro che mettermi due foto” “Ok, va bene… le foto me le mandi sulla mail oppure dai, hai qui il computer mettimele nella penna usb” “ Ma no, le foto devi prenderle da Facebook”. Vaaaaaaa bene. Inutile spiegare che si dice png, inutile spiegare cos’è e a cosa serve un file vettoriale e tantomeno non partite col pippone dei pixel e della risoluzione: lui le foto non le ha. Vi darà al massimo il file di una locandina che ha realizzato una volta “un ragazzo che fa il grafico”. Metterete la benedetta penna usb nel suo computer e noterete la spia della penna che pulsa come la sirena della polizia… sentirete quasi le sue urla “Un file alla volta, un file alla voltaaa”! Questo file ci metterà 10 minuti a caricare. Perché? Peso: 200 tonnellate di MB. Se non riuscirà a contrattare il prezzo che voleva ti chiamerà solamente per realizzare visual per gli eventi più importanti. Che significa? Che in poche parole troverai i tuoi lavori in giro per la città e su Facebook circondati da altri orripilanti e avrai paura che qualcuno possa pensare che li hai fatti tutti tu! Per questo quando andrai a parlare con lui indosserai una parrucca e metterai una giacca a collo alto senza sapere che gli altri neanche ti stanno cagando: al massimo ti noteranno perchè sei proprio ridicolo o per il tuo atteggiamento strano.
Il cliente fantasma è molto, mooooooolto diffuso: scompare nel bel mezzo del lavoro o appena dopo il preventivo. Per eliminarlo bisognerà semplicemente chiedere un anticipo (bisogna chiederlo SEMPRE, non solo in questo caso) e imporre per contratto la clausola dell’inattività: se non risponderà entro 3 mesi il cliente perderà la quota dell’anticipo e il lavoro sarà considerato concluso. Nel caso non abbia intenzione di pagare il dovuto vi mollerà subito e se lascerà il lavoro a metà non avrai lavorato a vuoto, sei in una botte di ferro.
Mi raccomando prendetela con spirito e con leggerezza, chiaro che i clienti non sono tutti uguali e soprattutto non sono tutti così… e meno male! 😀