Zara, la nota catena di negozi d’abbigliamento fondata nel 1975, con le sue 3000 e oltre boutique sparse per il mondo, ha rivoluzionato il suo logo dopo ben 8 anni dal’ultimo restyling, peccato che questo abbia suscitato l’ira dei progettisti grafici sui social a causa il suo kerning un po’ troppo entusiasta.
Il logo procedente realizzato nel 2011 aveva il nome ZARA con le lettere ben distanziate tra loro con un carattere dotato di grazie nette, font che caratterizzava il logo iberico anche prima del restyling.
Probabilmente il vecchio logo cosi distanziato poco si adeguava ai nuovi formati dei social che vuole tutto inscritto in un cerchio di pochi pixel riconoscibile anche da dispositivi mobili, ma sembra aver sovrascritto il problema con il suo nuovo look,in cui le forme delle lettere sono cosi tanto sovrapposte da rischiare di comprometterne la leggibilità.
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A difesa del nuovo marchio c’è da dire però che siamo ben lieti di vedere che zara non abbia seguito in massa gli altri marchi “prêt-à-porter” che hanno deciso invece di adottare restyling con font anonimi rinunciando alla storicità stessa dei loro marchi. Zara, invece, mantiene una sua coerenza continuativa con il vecchio font e lo eleva dando alla sinuosa R un nuovo senso stilistico dovuto alle sovrapposizioni.
Non manca di personalità, e sicuramente si distinguerà in questa marea di loghi sempre più simili nel campo della moda. Certo, molti designer si sono un po’ scandalizzati sull’uso così estremo e poco ortodosso del carattere, supponendo non solo che quello appena visto fosse il peggior uso della tipografia mai fatto, ma chiedendo pure se fosse stato qualche nuovo “robot” a progettarlo.
Zara have updated their logo. pic.twitter.com/GhhQziNV1D
— It’s a Fabio ✌︎⁂ (@fffabs) 26 gennaio 2019
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That is the worst piece of type I’ve seen in years. Was this done by one of those new robots that will replace humans?
— erik spiekermann (@espiekermann) 26 gennaio 2019
Il nuovo logo è stato lanciato con la campagna Primavera/Estate 2019 di Zara, che ha al timone l’art director francese Fabien Baron, alcuni suggeriscono che il logo potrebbe essere usato solo per un periodo temporaneo in coincidenza con la nuova campagna (o forse è solo una scusa per testare il nuovo logo?).
Il font è lo stesso usato sul sito di di Baron & Baron dove è possibile anche vedere i breakdown e le declinazioni di come funzionerà il logo sui dispositivi mobili, sui poster e nei lookbook.
Sinceramente pensiamo che sia piuttosto elegante, un richiamo all’eleganza e rispetto che la moda aveva negli anni d’oro, non per niente ci ricorda la tipografia di Harper’s Bazaar negli anni ’90, quando Baron ne era il direttore creativo.
Il sito web delinea anche i motivi della collaborazione tra Zara e Baron & Baron, dichiarando che “dà vita a un approccio che fonde l’eleganza con l’innovazione, elevando il rivenditore al livello dei contemporanei del lusso, in una celebrazione dell’arte e della moda per tutti “.
Oltre alla somiglianza con Harper’s Bazaar, i designer non si sono dimenticati di sottolineare online la somiglianza del logo con il rebrand di The Met del 2016 di Wolff Olins,(ne abbiamo parlato in questo articolo) che non è riuscito ad attirare molti elogi dalla comunità creativa.
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