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Quello che sto per raccontarvi non ha nulla a che fare con la grafica o l’arte o la creatività, anche se un po’ di quest’ultima è servita.
Questa storia voglio raccontarla perché, in tempi bui come questi, serve un po’ tutto per sorridere. La quarantena ci ha diviso, ci ha distanziati e ci ha anche reso diffidenti del prossimo. Ma non ha ucciso l’amore. Quello può nascere anche in momenti così. È successo ad esempio a Jeremy, un ragazzo di Brooklyn, nel momento in cui ha visto ballare su un tetto una ragazza. Lascio che il resto della storia ve la racconti lui stesso, con i suoi post di Instagram:
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