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Massimo Vignelli: “If you can design one thing, you can design everything”

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Massimo Vignelli, esponente di spicco del design italiano a New York, ha saputo combinare il rigore del modernismo grafico europeo con l’abilità tecnica del design americano. Nato nel 1931, Vignelli ha studiato all’Accademia di Brera di Milano e alla Facoltà di Architettura di Venezia, laureandosi nel 1957.

Durante gli anni universitari, Vignelli ha iniziato a dedicarsi alla progettazione grafica di giornali, libri e packaging, distaccandosi progressivamente dall’architettura. Come egli stesso afferma in “Vignelli: from A to Z”, “il processo architettonico era troppo lento in confronto alla velocità del processo di progettazione” grafica. Questo lo spinse a concentrarsi maggiormente sul design, pur mantenendo un forte legame con l’architettura, una passione che ha coltivato per tutta la vita.

Dopo la laurea, Vignelli iniziò a insegnare design all’Illinois Institute of Technology di Chicago. Negli anni Sessanta, insegnò all’Umanitaria di Milano e all’Istituto per il Disegno Industriale di Venezia. Durante questo periodo, Vignelli acquisì rilevanza internazionale: disegnò i manifesti per la XXXI e la XXXII Biennale di Venezia, le copertine per la Biblioteca Sansoni (1963) e rinnovò l’immagine del Piccolo Teatro di Milano (1964). Nel 1965 partecipò alla fondazione dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e fu membro del Gruppo di Studio dell’International Council of Societies of Industrial Design. Negli stessi anni, co-fondò l’Unimark International Corporation e divenne responsabile della sede di New York. Nel 1972, fondò con la moglie Lella la Vignelli Associates a New York. I suoi lavori sono esposti nelle collezioni permanenti di importanti musei come il MoMA e il Metropolitan di New York.

Durante la sua carriera, Vignelli si è occupato principalmente di corporate identity, allestimenti interni, design del prodotto e packaging, mostrando una grande versatilità nello sviluppo progettuale. Uno dei suoi principi fondamentali era: “Design is one – it is not many different ones.” Secondo Vignelli, il design è un’unica disciplina declinabile in vari ambiti, richiedendo lo stesso tipo di metodo progettuale.

Tra i suoi lavori più celebri, si possono citare il marchio ideato per l’American Airlines (1967) e la mappa della metropolitana di New York (1966) e Washington (1968). Dal 1966, Vignelli si dedicò alla corporate identity della Knoll, creando biglietti da visita, brochure, flyer, adesivi e annunci pubblicitari. Il suo lavoro per Knoll si distingue per la semplificazione visiva, il rigore geometrico e l’uso di caratteri tipografici autorevoli come l’Helvetica.

Vignelli sosteneva che “i manifesti mantengono il loro valore come elemento vitale dell’identità aziendale nonostante la proliferazione di altri media.” Un esempio è il manifesto per Knoll International del 1967, che utilizza colori primari sottrattivi e il logotipo Knoll in lettere cubitali sovrapposte. Questo manifesto dimostra la capacità di Vignelli di creare immagini intriganti e accattivanti con pochi colori, caratteri tipografici e un uso sapiente dello spazio. Sul retro del manifesto, l’intera collezione Knoll è visibile solo a poster ripiegato, mostrando un attento studio della griglia spaziale, chiara e organizzata. In tutto il manifesto, il logotipo aziendale in Helvetica bold colorato comunica splendidamente il potere e l’eleganza del marchio Knoll.

 

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