Oggi vorrei parlavi dell’incessante incedere del tempo (sono anni che sogno di scrivere una frase così colta).
Non c’è dubbio, la necessità dell’uomo di misurare il tempo è innata.
Qualcuno di bravo potrebbe dire: l’uomo misura il tempo e il tempo misura l’uomo!
In ogni caso, ne sono un esempio le ere storiche: l’uomo da sempre sente il bisogno di misurare e dare un nome all’incessante incedere del tempo (e 2!).
Inizierete, a questo punto, a domandarvi cosa c’entra tutto questo con il mondo grafico.
C’entra.
C’entra eccome.
Se ci pensate bene, il passare del tempo coincide con una progressiva assunzione di competenza ed esperienza.
Ecco che, anche nel mondo dei grafici, come in un continuum spazio temporale, ognuno di noi si posiziona in base alle proprie esperienze e competenze acquisite.
Ora, pensateci bene, qual è la cartina tornasole dell’esperienza grafica?
Ve lo dico io:
l’utilizzo dei font!
È esperienza comune che, all’inizio, si tende ad utilizzare i font più semplici: l’arial, il times, sì insomma quelli che, come una sorta di eredità, ci portiamo in dote dall’utilizzo di word.
Poi però si apre un mondo.
Il mondo dei font!
E giù a scaricare tonnellate di font… e più sono “strani” e meglio è!
In un volantino arrivi a mettere anche 4-5 tipi differenti di font.
Più ne metti, più strani sono e più ti senti IL GRAFICO!
Non importa se le cose che fai diventano illeggibili, l’importante è mostrare al mondo intero che tu di font ne sai un sacco!
Poi, piano piano, quando il tuo pc inizia a contenere più font che fermenti lattici vivi uno yogurt, inizi a rinsavire.
Ecco che la strada evolutiva vede una recessione fino ad arrivare ad abbracciare il motto del Drugo:
la semplicità è la sua bellezza.
Tutto ciò postulato, è facilmente inquadrabile l’esperienza di un grafico in base al font che utilizza.
Io, nel mio piccolo, per farvi capire la mia lunga esperienza grafica, oramai utilizzo solo Arial e guardo con un certo interesse il comic sans!