fbpx
giovedì, Novembre 21, 2024
HomeGuideFreelancing BusinessQuando è necessario aprire la partita iva per un freelance digitale?

Quando è necessario aprire la partita iva per un freelance digitale?

-

Vogliamo spiegarti come fare ad aprire la partita Iva, in modo che per te possa essere semplice e indolore.

A volte le informazioni che si trovano nel web, sono confuse e approssimative, ecco perché abbiamo deciso di scrivere questa guida per te, in modo che tu possa capire quali sono le tue esigenze e come affrontare questa nuova occasione che ti offre la tua professione.

Possiamo dire che è necessario aprire la partita Iva se decidi di avviare un business online significativo e importante per te e che sia soprattutto fruttifero, i servizi digitali all’occhio comune sembra che siano “free” e senza problemi, però in realtà anche noi come tutte le altre professionalità, abbiamo l’onere e l’onore di pagare le tasse.

Quando si decide di avviare un’attività di lavoro autonomo, bisogna aprire una partita iva nel caso in cui si pensi ad un vero e proprio business mettendosi in gioco con la propria professionalità.

Avete gia visto nell’articolo “Prestazione occasionale VS Cessione diritti d’autore” che vi è un limite imposto dalla legge per le prestazioni occasionali e che esse non devono superare i 5000€ annui e non possono essere emesse prestazioni singole superiori ai 2500€. nel caso si superino ampiamente queste cifre è l’ora di scendere in campo e giocare con i grandi.

Conoscere le modalità con le quali si apre la partita Iva, è indispensabile sia a livello contabile che fiscale, scoprire il costo e le tempistiche è necessario per chi parte da zero e decide di scontrarsi con il mondo della libera professione.

Dal 1° gennaio del 2019, sono state inserite nella legislazione importanti novità per chi decide di aprire una partita Iva, ovvero ad esempio l’obbligo di fatturazione elettronica, ma anche la possibilità di aprire la partita Iva con regime forfettario, che è davvero ottima nel caso in cui si rientri in certi canoni e limiti di guadagno.

Come si fa ad aprire la partita Iva?

Per aprire una partita Iva, dovrai presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate, che ti attribuirà un codice di 11 cifre utile per identificarti.

Potrai scegliere un commercialista di fiducia o se sei un freelance già con delle conoscenze e sai bene come affrontare questa novità, potrai rivolgerti al servizio pratico di commercialisti online, troverai tutte le informazioni sul costo e sulle numerose possibilità su https://www.ilcommercialistaonline.it/.

Prima dell’apertura della Partita Iva, dovrai scegliere l’importantissimo codice Ateco, che ti permetterà di indicizzare al meglio la tua professionalità, ogni codice appartiene a un servizio che offrirai e troverai la pratica tabella per scegliere sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Inoltre per l’apertura della partita Iva, dovrai compilare il modello AA9/12 (persona fisica) o AA7/10 (aziende ecc) e presentarlo all’Agenzia delle Entrate, è semplicemente una dichiarazione di inizio attività che dovrai presentare entro 30 giorni dall’avvio della tua attività professionale autonoma.
E’ bene specificare che attualmente sono disponibili come abbiamo detto due diversi regimi: contabilità ordinaria e forfettario, potrai scegliere ovviamente in base alle tue esigenze, poiché i due regimi prevedono costi di gestione differenti.

Quali sono i costi di apertura partita Iva per freelance e quale regime scegliere per chi lavora nel settore digitale?

Quando farai la scelta del regime fiscale che verrà applicato alla tua posizione e alla tua partita Iva, potrai scegliere se aderire al regime ordinario o a quello forfettario.

L’apertura della partita Iva, a livello formale è gratuita ma avrai delle spese nel caso in cui ti rivolgerai ad un commercialista, per questo il nostro consiglio è quello di rivolgerti al commercialista online.

Nel caso tu sia un freelance digitale, il nostro consiglio è quello di avviare la tua partita Iva a regime forfettario. Quest’ultimo infatti rappresenta il regime naturale delle persone fisiche che esercitano un’attività di impresa e come abbiamo detto precedentemente a partire dal 1° gennaio 2019, il regime forfettario può essere scelto da chi non supererà il limite di 65000 euro di ricavi annui.

Il regime forfettario agevolato, prevede l’applicazione di una aliquota sostitutiva Irpef e Iva al 5% per i primi 5 anni e che poi dal 6° anno sarà del 15%.
Per quello che riguarda invece la parte contributiva, l’aliquota è del 27,72%. Una delle cose che più apprezzerai è che non vige l’obbligo di fatturazione elettronica nel caso di regime forfettario ma potrai fare delle semplici fatture con un documento word.

Al momento della scelta del regime fiscale da applicare alla propria attività i titolari di partita Iva potranno scegliere se aderire al regime forfettario o ordinario.

Commenta

Commenti

Lombardo Marco
Lombardo Marcohttp://wiredlayer.com
Marco lombardo è il fondatore di robadagrafici.net Si occupa di aiutare i marchi a crescere. Crea identità memorabili grazie a strategie che ne rafforzano l'identità. marcolombardo@wiredlayer.com info@robadagrafici.net
- Advertisment -